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Università di Palermo, il dialogo tra il Rettore Midiri e gli studenti dei Collegi di Merito

I progetti per nuove residenze universitarie, gli investimenti negli ecosistemi dell’innovazione per far restare in Sicilia i ragazzi e l’assistenza psicologica agli studenti più fragili. Ma anche lo stato di salute dell’Università di Palermo che recentemente è stata classificata dall’ANVUR- l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca- al quinto posto tra le università italiana e al primo posto per numero di immatricolati. Sono questi i temi affrontati durante l’incontro aperto e informale tra il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, e gli studenti del Collegio di Merito Camplus Palermo, avvenuto ieri pomeriggio.

La serata si è aperta con il saluto del Founder e CEO Camplus, Maurizio Carvelli, che ha ringraziato il Magnifico Rettore per aver accettato l’invito, ha ricordato come il Camplus Palermo abbia ricevuto il premio come residenza universitaria più bella d’Italia e sottolineato l’immenso piacere per aver realizzato una residenza universitaria per l’Università di Palermo, e per la città di Palermo, in un luogo molto suggestivo come l’ex-carcere delle Benedettine.

Università di Palermo, Midiri: “Puntare sul rapporto pubblico-privato”

“Il benessere degli studenti passa dalla possibilità di vivere in un posto bello dove aggregarsi anche al di fuori dell’Università: per questo penso che una residenza come questa svolga un grande servizio per l’università. Io ho definito il mio mandato studente-centrico e per questo penso sia importante investire in residenze: come Università ci stiamo occupando di un progetto denominato Housing ma, più in generale, insieme alla Crui (la conferenza dei Rettori) stiamo spingendo per investire nel residenziale” ha dichiarato il Magnifico Rettore Midiri

“Due terzi degli studenti dell’Ateneo non paga le tasse ma dobbiamo fare di più per questo stiamo lavorando sulla residenzialità, puntando anche ad ottenere beni sequestrati dalla mafia da mettere a disposizione a tal fine. Credo che però da solo il pubblico non basti e quindi bisogna puntare nel rapporto pubblico-privato come soggetto e investitore chiave in questi beni. Quando incontriamo imprenditori illuminati siamo molto contenti perché ci possono aiutare su tanti aspetti compreso quello residenziale”.

Università di Palermo, D’Asta: “offrire a studenti corsi di lingua, attività nazionali e internazionali”

Il Direttore del Camplus Palermo, Gabriele D’asta, ha poi aggiunto: “Da trent’anni Fondazione Ceur accompagna studenti negli anni più affascinanti della loro crescita rispondendo al loro bisogno di trovare una casa. Camplus rientra nella prestigiosa rete della Conferenza Collegi Universitari di Merito riconosciuta e accreditata dal Ministero perché offre ai suoi studenti un percorso formativo integrativo a quello accademico. Corsi di lingua, laboratori, attività nazionali e internazionali: in campo medico, giuridico, economico, scientifico e tanto altro”.

Università di Palermo, “La sfida più grossa è capire dove andare”

Successivamente è intervenuto anche Fabio Pesaresi, responsabile nazionale della formazione dei collegi di merito Camplus, ponendo l’attenzione sul tema delle fragilità dei ragazzi.  Sulla base di queste sollecitazioni il Rettore ha poi aggiunto: “L’Università di Palermo conta 52 mila persone, tra cui 47 mila studenti e 5 mila tra professori e personale. La sfida più grossa è capire dove andare, saper dare un indirizzo: per questo stiamo sviluppando gli ecosistemi dell’innovazione, per puntare sui nostri studenti per non farli andare via e farli restare qui in Sicilia. Voi avete il genio, noi dobbiamo affiancarvi persone e mezzi per metterlo in moto davvero. La Sicilia ha una grande sfida davanti a sé: è infatti considerata l’hub sul Mediterraneo e molti immaginano che qui si potrà sviluppare il futuro. È la sfida da vincere per non perdere gli studenti e creare nuovi posti di lavoro”

Università di Palermo, le conclusioni del Rettore

Infine, sul tema delle fragilità, il Rettore ha concluso: “La fragilità è sempre esistita, ma il Covid-19 ha fatto perdere due anni di vita agli studenti in un momento di crescita e questo è stato un grosso problema. Gli educatori e i professori non possono vedere solo gli studenti all’esame ma bisogna avere altri momenti come il momento del colloquio e gli incontri one to one. Noi lo imponiamo e abbiamo il Cot (centro orientamento e tutorato) per supportare lo studente nel non abbandonare gli studi e affrontare meglio le difficoltà. Abbiamo anche il centro psicologico integrato dove gli studenti possono mandare un questionario e lo psicologo aggancia il ragazzo e lo indirizza a seconda del livello di difficolta. Vogliamo intercettare il bisogno di assistenza e creare momenti comunitari e collettivi come il teatro e lo sport. L’isolazionismo è un pericolo, la compagnia è una protezione”.

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