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Covid-19, 4 anni dal lockdown: la voce degli esperti

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Covid-19, 4 anni dal lockdown: la voce degli esperti

Redazione  |
sabato 09 Marzo 2024

Il 9 marzo 2020 è stato proclamato il lockdown a causa del propagarsi del Covid-19 in Italia. Una misura che segnò le vite di tutti.

Sono passati 4 anni da un annuncio che in Italia non sarà mai dimenticato. Il 9 marzo 2020 fu infatti proclamato il lockdown a causa del propagarsi del Covid-19. Un provvedimento che segnò le giornate di ciascuno di noi. Diversi esperti hanno commentato la spiacevole “ricorrenza” e sono tornati a parlare della questione.

Ricciardi: “Lockdown fu decisione drammatica ma obbligata”

“È stata una decisione drammatica, presa in circostanze drammatiche. Ma assolutamente obbligata per evitare che ci fosse una tragedia ancora maggiore di quella che è stata in termini di morti e di paralisi del Servizio sanitario nazionale” dice all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma. “È stata una decisione che dovrebbe essere ricordata come misura eccezionale nella speranza che le lezioni apprese ci portino ad evitarla nel futuro, anche se non mi pare che si vada verso questa direzione: la memoria appare quanto mai corta”.

Bassetti: “Lockdown giusto solo primi 2 mesi, benefici solo da vaccino”

Sul lockdown che fu deciso quattro anni fa in Italia per contenere la diffusione del Covid-19 “do un giudizio scientifico: nei primi 2-3 mesi non si poteva fare altrimenti, ma sul resto anche no” e “il lockdown ha portato danni alla società civile, all’economia che sono ingiustificabili dal punto di vista scientifico”. Lo ha detto il dottor Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive e tropicali del policlinico San Martino di Genova, intervenendo a Firenze ai lavori della Leopolda, la kermesse politica di Matteo Renzi.

“Guardiamo i tre grandi provvedimenti che il Paese ha preso per combattere la pandemia, ovvero lockdown, mascherine e vaccini. Se vediamo il rapporto rischio-beneficio l’unico vero provvedimento con maggiori benefici è stato quello delle vaccinazioni”.

Ronzulli: “Lezione per non essere più impreparati”

“Esattamente quattro anni fa, il lockdown segnò per sempre le nostre vite. Fu l’inizio di una battaglia dura, cruenta, contro un virus letale. Ma fu anche il momento in cui cominciammo tutti a capire il dono di una libertà, anche solo di camminare per strada e di relazionarsi con gli altri, che ci veniva tolta per un bene superiore: la salute dei cittadini” afferma Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato.

“Non possiamo non parlare della sottovalutazione iniziale del covid, delle modalità e della durata della reclusione forzata nelle nostre case, delle conferenze stampa istituzionali sui social, indette ad orari e con criteri discutibili, dei banchi a rotelle e degli enormi sprechi commessi prima del Governo Draghi”.

“Ma è giusto anche ricordare le conquiste e gli enormi passi avanti compiuti da allora: le nuove terapie, i vaccini, la straordinaria campagna di immunizzazione messa in atto dal generale Figliuolo, il grande senso di responsabilità ed il coraggio della quasi totalità degli italiani, la graduale sconfitta del coronavirus, il passaggio dalla pandemia all’endemia, il ritorno a quella normalità che oggi sappiamo apprezzare come una conquista. Un successo di cui dobbiamo andare tutti fieri. Senza però dimenticare mai quel 9 marzo del 2024, perché non capiti più, perché serva da lezione a non farci mai trovare impreparati”.

Speranza: “Lezione dimenticata, Errore gravissimo non investire in sanità”

A quattro anni dalla giornata che segnò l’avvio del lockdown per l’emergenza Covid nel nostro Paese “penso sia utile ricordare che, in quei difficili mesi, avevamo detto tutti: ‘mai più tagli al servizio sanitario, mai più disinvestimenti, mai più considerare la sanità una Cenerentola’. Purtroppo la sensazione è che stiamo cancellando quella lezione, penso questo sia un errore grave. Quei giorni drammatici devono restare un monito per tenere a mente che bisogna considerare la sanità una priorità assoluta” commenta all’Adnkronos Salute Roberto Speranza, oggi parlamentare del Pd e ministro della Salute durante la pandemia.

“Non bisogna cancellare la lezione di quegli anni che ci ha fatto capire che il Servizio sanitario nazionale è la cosa più importante che abbiamo e che quindi bisogna investire di più sulla sanità del nostro Paese. Non si deve tornare indietro. Ma purtroppo ho la sensazione che stia accadendo proprio questo. Ed è un grandissimo sbaglio”.

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