Torna alla ribalta l’accusa mossa ai danni dell’ex presidente Donald Trump sui documenti segreti sottratti alla Casa Bianca e custoditi illegalmente all’interno della sua abitazione a Mar-a-lago, in Florida. In attesa della ripresa del processo a New York il magnate ha scritto che “Biden mi voleva uccidere”, riferendosi al blitz dell’Fbi nella sua abitazione: “Il Dipartimento di Giustizia nel suo raid illegale e incostituzionale ha previsto l’uso di una forza letale. Ora sappiamo per certo che Biden è una minaccia alla democrazia”
L’Agenzia federale ha replicato a queste dichiarazioni precisando che “nella perquisizione è stato seguito il protocollo, come facciamo in tutti gli altri casi. Nessuno ha ordinato ulteriori misure”.
Intanto nella serata di ieri Donald Trump ha tenuto un comizio nel Bronx a New York, occasione in cui ha incontrato degli esponenti dell’industria petrolifera a cui ha promesso l’abolizione dei limiti posti alla loro attività dall’amministrazione Biden, mentre durante il suo discorso alla folla è tornato ad attaccare l’attuale presidente, definendolo ancora una volta “un incompetente”, accusandolo di avere come priorità i migranti, mentre secondo il parere del tycoon la priorità “sono gli americani”.
Durante il suo comizio Trump ha definito New York come una città in declino dal punto di vista della sicurezza, ribadendo l’importanza di agire sotto questo aspetto. Il magnate ha tenuto un discorso in uno stato storicamente democratico, basti pensare che l’ultimo repubblicano a vincere qui fu Ronald Regan nel 1984.
Intanto destano stupore (ma non troppo) le dichiarazioni dell’ex governatrice della South Carolina Nikki Haley, la grande sconfitta delle primarie tra le fila repubblicane. Dopo aver antagonizzato l’ex presidente Trump per mesi, Haley, in occasione di un incontro pubblico all’istituto Hudson di Washington, ha manifestato la volontà di schierarsi al fianco del tycoon per le prossime elezioni: “Voterò per Trump perché Biden è un disastro”.
L’ex governatrice ha aggiunto che è compito dell’ex presidente conquistare l’appoggio di coloro che hanno votato per lei nelle primarie. I media statunitensi vedono questa scelta come un segno di consolidamento del partito repubblicano, altri come un tentativo di salire sul carro di un (possibile) vincitore.
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