Politica

Ustica, Carlo Giovanardi, “domani deposito le carte”

“Depositerò domani a Palazzo Chigi le carte nell’incontro con il Capo dei Servizi per dimostrare la montagna di bugie e depistaggi sfornati negli anni da uno spregiudicato cosiddetto ‘giornalismo d’inchiesta’ insieme al rinnovato invito a rendere immediatamente pubblici i documenti sulle minacce di rappresaglia libiche-palestinesi all’inizio di quel terribile 1980”.

Lo ha dichiarato l’ex esponente del governo Berlusconi Carlo Giovanardi in polemica con le dichiarazioni del presidente della Camera Roberto Fico.

“Il due dicembre del 2010 – ha affermato Giovanardi, che ha settant’anni e non ricopre più alcuna carica pubblica – non al Bar Sport ma alla Camera dei Deputati, ho risposto a nome del Governo, di cui facevo parte come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a un’interpellanza su Ustica. Nella dettagliata risposta, che è agli atti della Camera che l’on. Fico attualmente presiede, cito testualmente tutti i motivi per i quali la Corte d’Appello prima e la Cassazione penale poi, con sentenza passata in giudicato, hanno escluso categoricamente battaglia aerea e missile, parlando addirittura di ‘fantascienza’ e ‘trama di un libro di spionaggio'”.

Giovanardi ha definito “incredibile” il fatto che, durante le celebrazioni per il quarantennale della strage di Ustica a Bologna, “la terza carica dello Stato con imbarazzanti e infondate dichiarazioni abbia confuso l’ordinanza-sentenza con la quale nel vecchio rito il dottor Priore archiviò con Sentenza le accuse verso alcuni indiziati e con Ordinanza rinviò a giudizio i Generali dell’Aeronautica, poi assolti nel 2007 ‘perché il fatto non sussiste’ alla fine dello stesso processo, sostenendo che la verità giudiziaria sta nel rinvio a giudizio e non nella sentenza finale del Processo”.

“Secondo questa vera e propria ‘somarata’ – ha concluso – sarebbe come dire che la verità su Enzo Tortora, accusato di essere uno spacciatore di droga, sta nel rinvio a giudizio e non nella sua definitiva assoluzione”.

L’ultracattolico Giovanardi ha una coerente storia di destra: si iscrive nel 1969 alla Democrazia Cristiana e diventa consigliere comunale a Modena. Nel 1992 diventa deputato alla Camera e, dopo la fine della Dc, aderisce al Centro cristiano democratico (Ccd) di Pier Ferdinando Casini e viene eletto deputato. Viene rieletto alle politiche del 2001 e nel 2006, ma stavolta nell’Udc.

A lui si deve la legge che equipara le droghe leggere, come la cannabis, a quelle pesanti quali eroina o cocaina e introduce sanzioni penali anche per i consumatori, che erano state cancellate dal referendum popolare dell’aprile del 1993. La normativa fu giudicata incostituzionale e annullata nel 2014. Passa poi al Pdl e alle politiche del 2008 e del 2013 viene eletto al Senato.

Dal 7 maggio 2008 al 16 novembre 2011 è stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dell’ultimo governpo Berlusconi, con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile. Nel 2013 viene eletto membro della Commissione parlamentare antimafia. Dopo un breve passaggio al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, approda a Identità e Azione (IdeA) di Gaetano Quagliariello.