Itinerari

Vacanza in Sicilia, Val di Noto, dove andare e cosa vedere

Situato nel Sud-Est della Sicilia, il Val di Noto, rappresenta ciò che meglio l’Isola ha da offrire. Un viaggio dentro la storia e la tradizione, non solo lo stile barocco che riveste le otto città siciliane, tutte diverse tra loro e ognuna di esse un gioiello da scoprire.

Il Val di Noto rappresenta un “paradiso” del cibo per gli amanti della buona tavola, tra degustazioni di vino DOC e prodotti slow food da gustare nei ristoranti tipici. E ancora, percorsi naturalistici da scoprire in passeggiate o escursioni in mezzo alla natura.

Otto luoghi da raggiungere in auto, in bus o in treno per una vacanza adatta a tutte le tasche e che adatta a tutte le età. Il Val di Noto rappresenta un itinerario unico e che può diventare il programma di una vacanza in Sicilia per l’estate 2021.

VAL DI NOTO, I LUOGHI, LA STORIA, IL BAROCCO

Il Val di Noto, dal periodo normanno fino alla sua abolizione nel 1812, era una circoscrizione amministrativa che si occupava di giustizia, erario e delle milizie del Regno di Sicilia.

L’area comprendeva l’area sud-orientale siciliana – individuata tra la provincia di Ragusa, di Siracusa e parte delle province di Catania, di Enna e di Caltanissetta – avente talora il fiume Salso e i fiumi Dittaino e Simeto come confini rispettivamente occidentale e settentrionale, talora il fiume Amenano a nord o il Longane. In questa ultima estensione comprendeva anche la città di Catania, solitamente invece pertinente al Val Demone.

Le otto città barocche del vallo, esistevano già durante il Medioevo, ma vennero ricostruite, in parte o completamente, dopo il catastrofico terremoto del 1693 seguendo il modello stilistico predominante all’epoca.  Il volto attuale di quest’area dell’Isola è dunque il risultato di una ricostruzione di città pensate come opere d’arte, capolavori dell’architettura tardo barocca del diciassettesimo secolo.

L’architettura, la pianificazione urbana e la decorazione dei palazzi costituiscono il culmine e uno degli ultimi periodi di fioritura del barocco in Europa.

Noto città d’arte
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LE OTTO CITTA’ DEL VAL DI NOTO, COSA VEDERE

Le otto città barocche del vallo sono: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli.

Conosciuta nell’antichità come “Ibla”, Ragusa presenta due diversi centri cittadini, uno ricostruito da zero dopo il 1693 e l’altro riedificato secondo il vecchio modello medievale.

Il percorso del barocco a Ragusa si snoda fra nove principali chiese (come la Chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa San Giorgio, la Chiesa Santa Maria dei Miracoli) e sette palazzi (fra cui Palazzo della Cancelleria, Palazzo Bertini, Palazzo Cosentini). Molte scene della serie televisiva “Il commissario Montalbano”, il personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, sono state girate tra le strade di Ragusa.

Unica nel suo genere è anche la cittadina di Modica, in provincia di Ragusa, con il vecchio centro arroccato su una collina dei monti Iblei e il nuovo costruito a valle. Fra gli spettacolari monumenti urbani della città meritano una visita sono le chiese, come il Duomo di San Giorgio o la Chiesa di San Giovanni Evangelista. La loro particolarità è il non affacciarsi sulle piazze, ma su imponenti e scenografiche scalinate modellate sui declivi delle colline. Lo stile prevalente dei monumenti è quello identificato come tardo Barocco. Tra gli esempi più belli c’è Palazzo Napolino-Tommasi Rosso, con i suoi balconi sostenuti da splendidi fregi, e la Casa natale del poeta Salvatore Quasimodo, originario della città del cioccolato.

Anche Caltagirone, in provincia di Catania,presenta forti legami fra pre e post terremoto. La città famosa per le sue ceramiche. Ha un’architettura molto particolare, disposta ad anfiteatro e si presenta agli occhi dei visitatori in tutto il suo splendore con le grandi chiese, i campanili, le torri e una distesa di tetti dalle caratteristiche tegole in cotto. I principali punti di interesse turistico del centro storico sono la lunga Scalinata di Santa Maria del Monte, detta “La Matrice“, in cui ognuna delle 142 alzate è decorata con un differente motivo di piastrelle in ceramica che riprendono gli stili del passato, e il ponte di S. Francesco, che collega i due colli su cui si sviluppa il centro storico.

Militello in Val di Catania, sempre sul  territorio etneo, presenta un piano urbanistico molto particolare, piano che fu fedelmente ripetuto nella ricostruzione tardo-barocca. Fra i principali edifici da ammirare le Chiese di San Nicolò e di Santa Maria della Stella.

Ricostruita in un sito completamente nuovo è invece la città di Noto, anch’essa su due livelli. Tra tutte le città è quella che rispecchia al meglio lo stile architettonico che caratterizza tutte le città del Vallo, non per niente è definita la “Capitale del Barocco”. La parte più nuova, sul pendio, offre uno spettacolare insieme di edifici e vie di stile barocco, dai palazzi della nobiltà, come Palazzo Nicolaci di Villadorata, Palazzo Landolina di Sant’Alfano, Palazzo Trigona di Cannicarao, Palazzo Ducezio (location scelta dall’influencer Chiara Ferragni e dal rapper Fedez per il loro matrimonio) ai complessi religiosi come la Cattedrale di San Nicolò e la Chiesa del Carmine.

Passando per la provincia di Siracusa, troviamo Palazzolo Acreide, trionfo del barocco che si può ammirare nel viale principale e anche nelle stradine che segnano il piccolo centro. Di notevole interesse sono le chiese di San Paolo e San Sebastiano. Nel cuore di Palazzolo Acreide sorge il pregevole Palazzo Judica con una facciata mirabilmente decorata, è una delle attrazioni è più affascinati della cittadina. Meritano una visita le importanti necropoli dell’Intagliata e dell’Intagliatella e il Teatro Greco di Akrai. Nella stessa zona è presente anche un antico santuario rupestre chiamato “I Santoni”.

Ricostruita ex novo è anche Catania, un vero e proprio gioiello tardo barocco con la sua splendida piazza del Duomo, sede di Palazzo degli Elefanti e della Fontana dell’Amenano, e la bellissima via dei Crociferi. Fra gli altri luoghi degni di nota ci sono la Badia di Sant’Agata, la Collegiata, il monastero Benedettino e Palazzo Biscari.

A chiudere, tra le meraviglie del tardo barocco in Val di Noto è rappresentato dalla bellissima Scicli dove chiese e ville patrizie formano un panorama urbano di grande impatto visivo. In particolare, la decorazione della facciata del palazzo Beneventano è di grande valore artistico e architettonico ma anche Palazzo Fava e Palazzo Spadaro, insieme alle numerose chiese e conventi. La città di Scicli è paragonata a un presepe vivente. Molte vie e piazze sono state il set ambientale per le tante scene de “Il commissario Montalbano”.

VAL DI NOTO, COME REGGIUNGERE LE OTTO CITTA’

Oggi l’area del Sud est siciliano, da Siracusa e Ragusa, può contare su un  sistema sempre più integrato di trasporti pubblici che, se programmati per tempo, possono rappresentare una alternativa al noleggio di un’auto privata.

Per chi arriva in aereo, il sud est siciliano del Val di Noto può contare su due scali aeroportuali, l’aeroporto di Catania, che dista circa 45 minuti da Siracusa e quello di Comiso, sul versante di Ragusa che si trova a 5 Km dal comune di Comiso, 15 Km da Ragusa e 90 Km da Catania.

In alternativa al viaggio in auto, dopo essere arrivati in aereo da Catania o Ragusa, è possibile spostarsi sui bus. In particolare dal centro della città di Catania, dal piazzale antistante la stazione centrale dei treni, si trova l’area dedicata i bus che portano ai comuni dell’area di Siracusa e di Ragusa.

Due le Autolinee di Trasporti  autorizzate, Interbus e Ast, con collegamenti frequenti anche per Noto. Da Catania alla capitale del Barocco si impiega circa un’ora e mezza, da Catania a Ragusa circa due ore.

Per chi decide di proseguire il viaggio nel Val di Noto in treno, oltre la linea ferrata che collega Catania a Siracusa fino a Ragusa, c’è la Barocco Line. Dal 13 giugno al 10 ottobre, nei giorni festivi, sono a disposizione 17 collegamenti dedicati alla scoperta dei luoghi del barocco siciliano. Le fermate sono: Siracusa Fontane Bianche Avola Noto Pozzallo Scicli Modica Ragusa Ibla Ragusa Donnafugata.

Per chi decidere di fare un viaggio in auto o proseguire dall’aeroporto di Catania o Comiso, con un veicolo a noleggio, ecco le indicazioni.

Da Nord (Provincia di Messina e Catania), l’Autostrada Catania-Siracusa, seguendo il raccordo autostradale  della Tangenziale di Catania che lega la SS114 Orientale Sicula proseguire in direzione Siracusa, da cui si raggiunge Noto. L’autostrada è in esercizio fino a Rosolini, e non ancora ultimata sino a Gela. Autostrada A18/E45 Messina-Catania, segue il raccordo autostradale (RA 15) Tangenziale di Catania che lega l’autostrada NSA 339 Catania-Siracusa e continuando lungo la SS114 Orientale Sicula proseguire in direzione Siracusa.

Da Sud (Provincia di Ragusa) l’Autostrada A 18 SR-GELA/Siracusa-Rosolini, collega l’ingresso della Provincia ai comuni di Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo di Capo Passero.

Da Ovest, l’Autostrada A19 Palermo-Catania, principale asse autostradale. Raggiunto il raccordo autostradale RA 15, Tangenziale di Catania, proseguire lungo l’autostrada NSA 339 Catania-Siracusa con indicazioni “aut. CT-SR” e continuare lungo la SS114 Orientale Sicula in direzione Siracusa.

Ricordiamo che Ragusa è raggiungibile in auto da Catania e dall’Aereoporto Fontanarossa prendendo la Statale 194 seguire in direzione Siracusa e deviare sulla Statale 194 in direzione Ragusa. Se si arriva da Palermo prendere l’autostrada A19 Palermo-Catania fino a Caltanisetta, proseguire sulla Statale 626 fino a Gela e quindi sulla 115 fino a Ragusa. Possibilità per chi arriva in Sicilia con la nave ricordiamo che i porti principali del Val di Noto sono Catania, Augusta, in provincia di Siracusa e Pozzallo, in provincia di Ragusa.

VAL DI NOTO, CURIOSITA’

Il Vallo di Noto prende il nome dalla città di Noto, nella provincia di Siracusa, dove probabilmente vi era la sede del governatore del Vallo. Durante la dominazione araba, Noto aveva funzione di ‘”capovallo”, cioè di centro amministrativo di riferimento (in lingua araba “waal” o “wali”), da cui appunto “Vallo” o “Val di Noto”.

Nel 2002, è stato inserito fra i siti italiani della World Heritage List UNESCO per le sue splendide città tardo barocche. Quattro le motivazioni che hanno decretato l’ambito riconoscimento internazionale: alle città è stato assegnato il titolo di Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily) e costituiscono un’eccezionale testimonianza dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco; esse rappresentano il culmine e l’ultima fioritura del Barocco europeo; la qualità di questo patrimonio è risaltata anche dall’omogeneità, causata dalla contemporanea ricostruzione delle città; le otto città sono in permanente rischio a causa dei terremoti e delle eruzioni dell’Etna.

Lo stile architettonico che viene comunemente chiamato “barocco del Val di Notosi distingue da una città all’altra soprattutto per l’utilizzo dei diversi materiali usati per la costruzione. Passando da Catania il barocco è grigio-scuro per l’uso della pietra lavica, mentre a Noto assume il luminoso color miele della pietra locale.

VAL DI NOTO, COSA FARE ASSOLUTAMENTE

Per gli amanti del trekking e della storia, una tappa è d’obbligo a Noto Antica la città medievale poi distrutta dal grande terremoto del 1669. Il sentiero è un grande anello che custodisce i resti e le tracce di civiltà per poi giungere fino al fiume Asinaro. Lungo il percorso, chiesette, concerie e mulini.

Andare a Punta Secca, sul litorale di Santa Croce Camerina, nella provincia di Ragusa, e meta di migliaia di visitatori a caccia di scenari memorabili. Le location della produzione tv hanno scelto  il sud est siciliano anche per l’effetto luminoso del sole che bacia la pietra locale, che conferisce alla pellicola effetti straordinari ed impensabili per qualunque filtro o fotoritocco. Quindi un selfie o una foto di gruppo è d’obbligo.

A Noto, per una sosta di gusto è d’obbligo la visita al leggendario Caffè Sicilia di Corrado Assenza, uno dei pasticceri più famosi d’Italia. Una storia di tradizione culinaria siciliana passata anche nella celebre serie tv “Chef’s Table” di Netflix. Tra dolci tipici da provare uno su tutti, la cassatina.

La ceramica di Caltagirone è uno dei manufatti artigianali siciliani più famosi. Si può ammirare nelle maioliche della famosa scalinata di Santa Maria del Monte, o si può anche acquistare (da un semplice souvenir oppure un vaso o una “testa di moro” in uno dei tanti laboratori che ancora oggi mantiene una tradizione antichissima.

Un tuffo nel folklore è quello della pescheria di Catania. Immergersi, letteralmente, nel mercato del pesce nel centro storico della città etnea, a pochi passi dal Duomo è una esperienza indimenticabile. Il dialetto catanese è la lingua corrente quando si entra, difficile da comprendere ma è una melodia che risuona da secoli dentro il mercato. Dopo le orecchie sono gli occhi che rimangono estasiati dai colori del pesce appena pescato. Poi arriva la lingua perché si può anche guastare del crudo come un’ostrica, del gambero e tutto quello che i pescatori sono pronti a proporvi.

Il cioccolato di Modica, recentemente iscritto nel registro europeo dei prodotti IGP, è lavorato come facevano gli Atzechi al tempo dei conquistadores spagnoli e definito cioccolato “a freddo”, granuloso e friabile, portato dagli spagnoli a Modica , appena reduci dal Messico.

Dalla carne, ai dolci. Venire a Palazzolo Acreide significa non solo visitare i preziosi beni culturali ma anche per gustare la ricca varietà di piatti tipici. Dalla salsiccia dolce di suino nero siciliano realizzata con suino nero locale, con riconoscimento slow food, da provare nelle macellerie della zona oppure da mangiare in uno dei ristoranti tipici come la “Trattoria del Gallo”, nel cuore del centro storico. E’ d’obbligo un salto nelle pasticcerie locali  “Caprice” e “Corsino”.

Tra una tappa e un’altra nel tour delle otto città del Val di Noto. Non può mancare una visita alla città di Siracusa. In queste settimane, sono in svolgimento le rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa della Fondazione Inda. Quest’anno, per la stagione 2021, le Baccanti di Euripide per la regia di Carlus Padrissa, Coefore e Eumenidi di Eschilo, diretta da Davide Livermore, e Le Nuvole di Aristofane con la regia di Antonio Calenda.

Salire in cima nella chiesa di San Carlo, nelcuore storico di Noto. Il campanile di questa chiesa è uno dei migliori punti di vista della città barocca. L’accesso alla chiesa è gratuito ma per salire sul campanile bisogna pagare 3 euro a persona. Una scala a chiocciola stretta e tortuosa permette di salire fino al campanile e di godere di una vista panoramica incredibile su tutta la città.

Un percorso parallelo a quello culturale nel Val di Noto, è quello enogastronomico. Esiste una vera e propria “strada del vino”. Un percorso di degustazione delle migliori eccellenze diviso tra le province di Catania, Siracusa e Ragusa che permetter di scoprire le tre sono le tipologie di vini DOC che si producono nella zona: DOC Siracusa, DOC Noto, DOC Eloro. La Strada del Vino della Val Di Noto è stata ribattezzata la strada del vino Nero d’Avola ma esistono altre varietà di vino doc prodotte da scoprire come il Moscato di Noto, il Moscato di Siracusa e l’Eloro ottenuto da uve Nero d’Avola, Frappato e Pignatello.

E’ possibile provare i vini del Val Di Noto, prenotando una visita in una delle cantine presenti nelle otto città barocche oppure partecipare a uno degli eventi estivi dedicati al vino, uno di questi, è “Calici di Stelle”.

Marco Panasia