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Vacanza in Sicilia, Val di Noto, dove andare e cosa vedere

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Vacanza in Sicilia, Val di Noto, dove andare e cosa vedere

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sabato 24 Luglio 2021

Un tour nell’Isola tra cultura, arte e tradizione enogastronomica in otto città della Sicilia Orientale che diventano l’itinerario perfetto per la vacanza dell’estate 2021

Situato nel Sud-Est della Sicilia, il Val di Noto, rappresenta ciò che meglio l’Isola ha da offrire. Un viaggio dentro la storia e la tradizione, non solo lo stile barocco che riveste le otto città siciliane, tutte diverse tra loro e ognuna di esse un gioiello da scoprire.

Il
Val di Noto rappresenta un “paradiso” del cibo per gli amanti della
buona tavola, tra degustazioni di vino DOC e prodotti slow food
da gustare nei ristoranti tipici. E ancora, percorsi naturalistici
da scoprire in passeggiate o escursioni in mezzo alla natura.

Otto
luoghi da raggiungere in auto, in bus o in treno per una vacanza
adatta a tutte le tasche
e che adatta a tutte le età. Il Val di Noto rappresenta
un itinerario unico e che può diventare il programma di una vacanza in
Sicilia per l’estate 2021
.

VAL DI NOTO, I LUOGHI, LA
STORIA, IL BAROCCO

Il
Val di Noto, dal periodo normanno fino alla sua abolizione nel 1812, era
una circoscrizione amministrativa che si occupava di giustizia, erario e delle
milizie del Regno di Sicilia.

L’area
comprendeva l’area sud-orientale siciliana – individuata tra la
provincia di Ragusa, di Siracusa e parte delle province di Catania, di Enna e
di Caltanissetta – avente talora il fiume Salso e i fiumi Dittaino e Simeto
come confini rispettivamente occidentale e settentrionale, talora il fiume
Amenano a nord o il Longane. In questa ultima estensione comprendeva anche la
città di Catania, solitamente invece pertinente al Val Demone.

Le
otto città barocche del vallo, esistevano già durante il Medioevo,
ma vennero ricostruite, in parte o completamente, dopo il catastrofico
terremoto del 1693
seguendo il modello stilistico predominante
all’epoca.  Il volto attuale di
quest’area dell’Isola è dunque il risultato di una ricostruzione di città
pensate come opere d’arte
, capolavori dell’architettura tardo barocca
del diciassettesimo secolo
.

L’architettura,
la pianificazione urbana e la decorazione dei palazzi
costituiscono il culmine e uno degli ultimi periodi di fioritura del barocco
in Europa
.

Noto città d’arte
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LE OTTO CITTA’ DEL VAL DI
NOTO, COSA VEDERE

Le
otto città barocche del vallo sono: Caltagirone, Militello in Val di
Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa
e Scicli.

Conosciuta
nell’antichità come “Ibla”, Ragusa presenta due diversi centri
cittadini, uno ricostruito da zero dopo il 1693 e l’altro riedificato secondo
il vecchio modello medievale.

Il
percorso del barocco a Ragusa

si snoda fra nove principali chiese (come la Chiesa di San Giovanni
Battista, la Chiesa San Giorgio, la Chiesa Santa Maria dei Miracoli) e sette palazzi
(fra cui Palazzo della Cancelleria, Palazzo Bertini, Palazzo Cosentini). Molte
scene della serie televisiva “Il commissario Montalbano”, il personaggio
nato dalla penna di Andrea Camilleri, sono state girate tra le strade di
Ragusa.

Unica
nel suo genere è anche la cittadina di Modica, in provincia di Ragusa, con
il vecchio centro arroccato su una collina dei monti Iblei e il nuovo costruito
a valle. Fra gli spettacolari monumenti urbani della città meritano una visita sono
le chiese, come il Duomo di San Giorgio o la Chiesa di San Giovanni
Evangelista. La loro particolarità è il non affacciarsi sulle piazze, ma su
imponenti e scenografiche scalinate modellate sui declivi delle colline. Lo
stile prevalente dei monumenti è quello identificato come tardo Barocco. Tra
gli esempi più belli c’è Palazzo Napolino-Tommasi Rosso, con i suoi balconi
sostenuti da splendidi fregi, e la Casa natale del poeta Salvatore Quasimodo,
originario della città del cioccolato.

Anche
Caltagirone, in provincia di Catania,presenta forti legami fra
pre e post terremoto. La città famosa per le sue ceramiche. Ha un’architettura
molto particolare, disposta ad anfiteatro e si presenta agli occhi dei
visitatori in tutto il suo splendore con le grandi chiese, i campanili, le
torri e una distesa di tetti dalle caratteristiche tegole in cotto. I
principali punti di interesse turistico del centro storico sono la lunga Scalinata
di Santa Maria del Monte, detta “La Matrice“, in cui ognuna delle 142 alzate è
decorata con un differente motivo di piastrelle in ceramica che riprendono gli
stili del passato, e il ponte di S. Francesco, che collega i due colli su cui
si sviluppa il centro storico.

Militello
in Val di Catania
,
sempre sul  territorio etneo, presenta un
piano urbanistico molto particolare, piano che fu fedelmente ripetuto
nella ricostruzione tardo-barocca. Fra i principali edifici da ammirare le Chiese
di San Nicolò
e di Santa Maria della Stella.

Ricostruita
in un sito completamente nuovo è invece la città di Noto, anch’essa su
due livelli. Tra tutte le città è quella che rispecchia al meglio lo stile
architettonico che caratterizza tutte le città del Vallo, non per niente è
definita la “Capitale del Barocco”. La parte più nuova, sul pendio,
offre uno spettacolare insieme di edifici e vie di stile barocco, dai palazzi
della nobiltà
, come Palazzo Nicolaci di Villadorata, Palazzo Landolina di
Sant’Alfano, Palazzo Trigona di Cannicarao, Palazzo Ducezio (location
scelta dall’influencer Chiara Ferragni e dal rapper Fedez per il loro
matrimonio) ai complessi religiosi come la Cattedrale di San Nicolò e la
Chiesa del Carmine.

Passando
per la provincia di Siracusa, troviamo Palazzolo Acreide, trionfo del
barocco che si può ammirare nel viale principale e anche nelle stradine che
segnano il piccolo centro. Di notevole interesse sono le chiese di San Paolo
e San Sebastiano.
Nel cuore di Palazzolo Acreide sorge il pregevole Palazzo
Judica
con una facciata mirabilmente decorata, è una delle attrazioni è più
affascinati della cittadina. Meritano una visita le importanti necropoli dell’Intagliata
e dell’Intagliatella e il Teatro Greco di Akrai. Nella stessa zona è
presente anche un antico santuario rupestre chiamato “I Santoni”.

Ricostruita
ex novo è anche Catania, un vero e proprio gioiello tardo barocco
con la sua splendida piazza del Duomo, sede di Palazzo degli Elefanti
e della Fontana dell’Amenano, e la bellissima via dei Crociferi.
Fra gli altri luoghi degni di nota ci sono la Badia di Sant’Agata, la
Collegiata, il monastero Benedettino e Palazzo Biscari.

A
chiudere, tra le meraviglie del tardo barocco in Val di Noto è
rappresentato dalla bellissima Scicli dove chiese e ville patrizie
formano un panorama urbano di grande impatto visivo. In particolare, la
decorazione della facciata del palazzo Beneventano è di grande valore
artistico e architettonico ma anche Palazzo Fava e Palazzo Spadaro, insieme
alle numerose chiese e conventi. La città di Scicli è paragonata a un
presepe vivente
. Molte vie e piazze sono state il set ambientale per
le tante scene de “Il commissario Montalbano”.

VAL DI NOTO, COME
REGGIUNGERE LE OTTO CITTA’

Oggi
l’area del Sud est siciliano, da Siracusa e Ragusa, può contare su un  sistema sempre più integrato di trasporti
pubblici
che, se programmati per tempo, possono rappresentare una alternativa
al noleggio di un’auto privata
.

Per
chi arriva in aereo, il sud est siciliano del Val di Noto può contare su
due scali aeroportuali, l’aeroporto di Catania, che dista circa
45 minuti da Siracusa e quello di Comiso, sul versante di Ragusa che si
trova a 5 Km dal comune di Comiso, 15 Km da Ragusa e 90 Km da Catania.

In
alternativa al viaggio in auto, dopo essere arrivati in aereo da
Catania o Ragusa, è possibile spostarsi sui bus. In particolare dal
centro della città di Catania, dal piazzale antistante la stazione centrale dei
treni, si trova l’area dedicata i bus che portano ai comuni dell’area di
Siracusa e di Ragusa.

Due
le Autolinee di Trasporti 
autorizzate, Interbus e Ast, con collegamenti frequenti anche per Noto.
Da Catania alla capitale del Barocco si impiega circa un’ora e mezza, da
Catania a Ragusa circa due ore.

Per
chi decide di proseguire il viaggio nel Val di Noto in treno, oltre la
linea ferrata che collega Catania a Siracusa fino a Ragusa, c’è la Barocco
Line
. Dal 13 giugno al 10 ottobre, nei giorni festivi, sono a disposizione
17 collegamenti dedicati alla scoperta dei luoghi del barocco siciliano. Le
fermate sono: Siracusa Fontane Bianche Avola Noto Pozzallo Scicli Modica Ragusa
Ibla Ragusa Donnafugata.

Per
chi decidere di fare un viaggio in auto o proseguire dall’aeroporto di
Catania o Comiso, con un veicolo a noleggio, ecco le indicazioni.

Da
Nord
(Provincia di
Messina e Catania), l’Autostrada Catania-Siracusa, seguendo il raccordo
autostradale  della Tangenziale di
Catania che lega la SS114 Orientale Sicula proseguire in direzione Siracusa, da
cui si raggiunge Noto. L’autostrada è in esercizio fino a Rosolini, e non
ancora ultimata sino a Gela. Autostrada A18/E45 Messina-Catania, segue il
raccordo autostradale (RA 15) Tangenziale di Catania che lega l’autostrada NSA
339 Catania-Siracusa e continuando lungo la SS114 Orientale Sicula proseguire
in direzione Siracusa.

Da
Sud
(Provincia di
Ragusa) l’Autostrada A 18 SR-GELA/Siracusa-Rosolini, collega l’ingresso della
Provincia ai comuni di Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo di Capo
Passero.

Da
Ovest
,
l’Autostrada A19 Palermo-Catania, principale asse autostradale. Raggiunto il
raccordo autostradale RA 15, Tangenziale di Catania, proseguire lungo
l’autostrada NSA 339 Catania-Siracusa con indicazioni “aut. CT-SR” e continuare
lungo la SS114 Orientale Sicula in direzione Siracusa.

Ricordiamo
che Ragusa è raggiungibile in auto da Catania e dall’Aereoporto Fontanarossa
prendendo la Statale 194 seguire in direzione Siracusa e deviare sulla Statale
194 in direzione Ragusa. Se si arriva da Palermo prendere l’autostrada
A19 Palermo-Catania fino a Caltanisetta, proseguire sulla Statale 626 fino a
Gela e quindi sulla 115 fino a Ragusa. Possibilità per chi arriva in Sicilia
con la nave
ricordiamo che i porti principali del Val di Noto sono Catania,
Augusta, in provincia di Siracusa e Pozzallo, in provincia di Ragusa.

VAL DI NOTO, CURIOSITA’

Il
Vallo di Noto prende il nome dalla città di Noto, nella provincia di
Siracusa, dove probabilmente vi era la sede del governatore del Vallo. Durante
la dominazione araba, Noto aveva funzione di ‘”capovallo”, cioè
di centro amministrativo di riferimento (in lingua araba “waal” o “wali”),
da cui appunto “Vallo” o “Val di Noto”.

Nel
2002, è stato inserito fra i siti italiani della World Heritage List
UNESCO
per le sue splendide città tardo barocche. Quattro le motivazioni
che hanno decretato l’ambito riconoscimento internazionale: alle città è stato
assegnato il titolo di Late Baroque Towns of the Val di Noto
(South-Eastern Sicily) e costituiscono un’eccezionale testimonianza dell’arte e
dell’architettura del tardo Barocco; esse rappresentano il culmine e l’ultima
fioritura del Barocco europeo; la qualità di questo patrimonio è risaltata anche
dall’omogeneità, causata dalla contemporanea ricostruzione delle città; le otto
città sono in permanente rischio a causa dei terremoti e delle eruzioni
dell’Etna.

Lo
stile architettonico che viene comunemente chiamato “barocco del Val
di Noto
si distingue da una città all’altra soprattutto per
l’utilizzo dei diversi materiali usati per la costruzione. Passando da Catania
il barocco è grigio-scuro per l’uso della pietra lavica, mentre a Noto
assume il luminoso color miele della pietra locale.

VAL DI NOTO, COSA FARE ASSOLUTAMENTE

Per
gli amanti del trekking e della storia, una tappa è d’obbligo a Noto
Antica
la città medievale poi distrutta dal grande terremoto del 1669. Il
sentiero è un grande anello che custodisce i resti e le tracce di civiltà per
poi giungere fino al fiume Asinaro. Lungo il percorso, chiesette, concerie e
mulini.

Andare
a Punta Secca, sul litorale di Santa Croce Camerina, nella provincia
di Ragusa
, e meta di migliaia di visitatori a caccia di scenari memorabili.
Le location della produzione tv hanno scelto 
il sud est siciliano anche per l’effetto luminoso del sole che bacia la
pietra locale, che conferisce alla pellicola effetti straordinari ed
impensabili per qualunque filtro o fotoritocco. Quindi un selfie o una foto di
gruppo è d’obbligo.

A
Noto, per una sosta di gusto è d’obbligo la visita al leggendario
Caffè Sicilia di Corrado Assenza,
uno dei pasticceri più famosi d’Italia. Una
storia di tradizione culinaria siciliana
passata anche nella celebre
serie tv “Chef’s Table” di Netflix.
Tra dolci tipici da provare uno su
tutti, la cassatina.

La
ceramica di Caltagirone è uno dei manufatti artigianali siciliani più
famosi. Si può ammirare nelle maioliche della famosa scalinata di Santa
Maria del Monte
, o si può anche acquistare (da un semplice souvenir oppure
un vaso o una “testa di moro” in uno dei tanti laboratori che ancora oggi
mantiene una tradizione antichissima.

Un
tuffo nel folklore è quello della pescheria di Catania. Immergersi,
letteralmente, nel mercato del pesce nel centro storico della città
etnea, a pochi passi dal Duomo è una esperienza indimenticabile. Il dialetto
catanese
è la lingua corrente quando si entra, difficile da comprendere ma
è una melodia che risuona da secoli dentro il mercato. Dopo le orecchie sono
gli occhi che rimangono estasiati dai colori del pesce appena pescato.
Poi arriva la lingua perché si può anche guastare del crudo come
un’ostrica, del gambero e tutto quello che i pescatori sono pronti a proporvi.

Il
cioccolato di Modica, recentemente iscritto nel registro europeo dei prodotti
IGP
, è lavorato come facevano gli Atzechi al tempo dei conquistadores
spagnoli e definito cioccolato “a freddo”, granuloso e friabile, portato
dagli spagnoli a Modica , appena reduci dal Messico.

Dalla
carne, ai dolci. Venire a Palazzolo Acreide significa non solo visitare
i preziosi beni culturali ma anche per gustare la ricca varietà di piatti
tipici. Dalla salsiccia dolce
di suino nero siciliano

realizzata con suino nero locale, con riconoscimento slow food,
da provare nelle macellerie della zona oppure da mangiare in uno dei ristoranti
tipici come la “Trattoria del Gallo”, nel cuore del centro storico. E’
d’obbligo un salto nelle pasticcerie locali 
“Caprice”
e “Corsino”.

Tra
una tappa e un’altra nel tour delle otto città del Val di Noto. Non può
mancare una visita alla città di Siracusa. In queste settimane, sono in svolgimento
le rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa della Fondazione
Inda
. Quest’anno, per la stagione 2021, le Baccanti di Euripide per la
regia di Carlus Padrissa, Coefore e Eumenidi di Eschilo, diretta da Davide
Livermore, e Le Nuvole di Aristofane con la regia di Antonio Calenda.

Salire
in cima nella chiesa di San Carlo, nelcuore storico di Noto.
Il campanile di questa chiesa è uno dei migliori punti di vista della città
barocca. L’accesso alla chiesa è gratuito ma per salire sul campanile
bisogna pagare 3 euro a persona. Una scala a chiocciola stretta e tortuosa
permette di salire fino al campanile e di godere di una vista panoramica
incredibile su tutta la città.

Un
percorso parallelo a quello culturale nel Val di Noto, è quello enogastronomico.
Esiste una vera e propria “strada del vino”. Un percorso di degustazione
delle migliori eccellenze diviso tra le province di Catania, Siracusa e Ragusa
che permetter di scoprire le tre sono le tipologie di vini DOC che si
producono nella zona: DOC Siracusa, DOC Noto, DOC Eloro. La Strada del
Vino della Val Di Noto è stata ribattezzata la strada del vino Nero d’Avola
ma esistono altre varietà di vino doc prodotte da scoprire come il Moscato
di Noto
, il Moscato di Siracusa e l’Eloro ottenuto da uve
Nero d’Avola, Frappato e Pignatello.

E’ possibile provare i vini del Val Di Noto, prenotando una visita in una delle cantine presenti nelle otto città barocche oppure partecipare a uno degli eventi estivi dedicati al vino, uno di questi, è “Calici di Stelle”.

Marco Panasia

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