Vaiolo scimmie, trasmissione attraverso tatuaggi: lo studio dell’Università di Udine

I tatuaggi potrebbero essere un mezzo di trrasmissione del contagio. La diffusione del vaiolo delle scimmie, di cui continuano a registrarsi casi anche in Italia, potrebbe essere agevolata dalla pratica di tingersi l’epifermide. Lo studio di cui scrive l’Ansa è dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine che parla di una nuova possibile modalità di trasmissione dell’infezione.

Il caso

Come riporta l’Ansa, sulle pagine della rivista Internal and Emergency Medicine, i ricercatori hanno descritto il caso di un trentanovenne positivo al vaiolo delle scimmie. Il paziente aveva fatto un tatuaggio in Spagna 7 giorni prima della comparsa dei sintomi. Le prime lesioni tipiche della malattia sono comparse proprio nell’area tatuata. Serve “una rinnovata attenzione alle attività che comportano contatti stretti, come i negozi di tatuaggi; occorre prestare particolare attenzione alla sterilizzazione degli strumenti e dell’inchiostro per ridurre al minimo la trasmissione di agenti infettivi”, scrivono gli autori dello studio.

Il profilo medio del paziente

Dall’ultimo rapporto dell’Oms non emergono cambiamenti nel profilo dei pazienti: la gran parte (il 97,4%) continua a essere di sesso maschile, con un età mediana di 35 anni e, nei casi in cui è noto l’orientamento sessuale, il 90,9% si dichiara uomo che ha rapporti sessuali con altri uomini.

La pandemia rallenta

Continua a rallentare l’epidemia di vaiolo delle scimmie: secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nella settimana tra il 12 e il 18 settembre si sono verificati 3.794 contagi nel mondo, il 22% in meno rispetto alla settimana precedente, quando si erano registrati 4.863 casi.