Riduzione dell’uso irriguo delle risorse idriche provenienti dal pozzo Bufardo-Torrerossa per favorire l’approvvigionamento idropotabile con una percentuale dell’83% sull’attuale erogazione che sarà smistata a tre comuni catanesi e alla città di Messina: questo è quanto emerso dal vertice sulla crisi idrica tenutosi ieri pomeriggio in Prefettura.
Il sindaco Federico Basile e il prefetto Cosima Di Stani hanno coordinato l’incontro con vari enti e istituzioni per valutare interventi urgenti da mettere in campo per contrastare i disagi previsti per i prossimi mesi. Tra i partecipanti, anche i rappresentanti della Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica e dei Dipartimenti regionali di Protezione civile, Acqua e Agricoltura.
Passa la linea Basile rispetto alle modalità attraverso le quali Messina potrà beneficiare di un maggiore approvvigionamento idrico. In proporzione, saranno circa 330 i litri al secondo che dovranno però essere divisi con i comuni di Mascali, Fiumefreddo e Calatabiano. L’obiettivo resta quello di ridurre il più possibile gli ingenti disagi che sta vivendo la cittadinanza, al netto di una crisi che – a differenza di quanto accaduto nel 2015 – non riguarda però solo la città dello Stretto.
Tra le richieste, quella di destinare un terzo della portata usuale all’irrigazione e il resto all’uso potabile, come confermato dal Dipartimento dell’Agricoltura. Il prefetto Di Stani ha invitato a convocare un secondo tavolo tecnico sulla crisi idrica a Messina, previsto entro la prossima settimana, per verificare i quantitativi d’acqua destinati all’uso irriguo dalla società privata, con l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione delle risorse disponibili per affrontare l’emergenza idrica.
In questo quadro da considerare anche la decisione assunta da Sicilacque, che ha tagliato i 100 litri al secondo in precedenza concessi alla città. Misure annunciate in conferenza stampa questa mattina da parte del sindaco Basile, che ha fatto il punto della situazione e anche sull’ingente intervento sulla condotta di Fiumefreddo che AMAM dovrà organizzare nella zona di Santa Margherita. Qui, nella giornata di lunedì, è emersa una grave perdita sulla condotta che da Fiumefreddo porta l’acqua in città.
Un danneggiamento che potrebbe compromettere ulteriormente l’afflusso, già razionato, di acqua alla città, come confermato dalla presidente di AMAM, Loredana Bonasera: “La perdita di Santa Margherita si trova in profondità ad almeno sei o sette metri. Una volta messo in sicurezza lo scavo, procederemo con la riparazione. Non sappiamo ancora se dovrà essere interrotto il flusso. Oggi capiremo meglio dalle analisi cosa fare”.
Per tamponare le altre situazioni già presenti a Messina sul fronte dell’emergenza idrica, “abbiamo aumentato anche il numero degli autisti di autobotti, saliti a 30 – ha spiegato il sindaco Basile -. Dieci i mezzi presenti in tutta la città al momento, ma adesso potremo garantire l’acqua anche di notte con una turnazione. Queste azioni sono state possibili grazie alle due settimane di analisi del COC, con l’AMAM che sta risolvendo problemi anche per le case IACP”.
Stoccata che il primo cittadino non ha risparmiato nei confronti dell’Istituto Autonomo Case Popolari ma neppure nei confronti della Regione, “con misure che sarebbero potute essere assunte in precedenza”. A sottolineare il livello di emergenza anche l’assessore Minutoli, che ha confermato come il COC risponda a circa 300 telefonate al giorno; “di queste il 60% circa è riferita a problemi legati alla carenza idrica. Riceviamo circa 80 richieste di intervento con autobotti e il 70% di queste viene soddisfatto”.
Per la presidente Bonasera, “l’AMAM sta anche provvedendo a intervenire in tutti quei condomini che presentano i serbatoi soltanto negli ultimi piani dei loro palazzi”. Per un’emergenza idrica che comunque la città dovrà essere pronta a vivere anche nel corso dei prossimi mesi, con la Prefettura che è stata preallertata per il possibile impiego di navi cisterna nel caso in cui la situazione dovesse degenerare con l’arrivo in città di migliaia di turisti per il mese di agosto.
“Tutti gli interventi che stiamo realizzando, sono stati programmati da tempo – ha spiegato l’assessore alla Difesa del Suolo, Politiche Energetiche, Ambiente e Transizione Eco, Francesco Caminiti -. Non si tratta di interventi organizzati last minute ma cominciati già nel novembre scorso. Messina era anche stata esclusa dall’emergenza idrica, ma oggi abbiamo la possibilità di avere un maggior afflusso grazie all’intervento di Basile e della Prefettura”.
Al momento sono stati poi attivati in città altri tre pozzi, nei prossimi mesi altri due porteranno una quantità utile, seppur minima, nelle condotte gestite da AMAM. Prossimamente, però, la situazione climatica non dovrebbe essere diversa rispetto a quella attuale. “Proprio per questo abbiamo previsto l’eventualità di un utilizzo di navi cisterna nel caso in cui la città ne avesse bisogno”, ha aggiunto ancora la presidente Bonasera.
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