PALERMO – Quando si parla di turismo in Sicilia, oltre alle bellezze naturali ed architettoniche, non si può non pensare anche alle eccellenze gastronomiche, al loro gusto sopraffino e al legame con la storia e le tradizioni dell’Isola. Un patrimonio di inestimabile valore, che richiama nella nostra regione milioni di turisti. A testimoniare il valore di questo patrimonio anche un importante riconoscimento internazionale, ottenuto negli scorsi mesi dalla Sicilia. L’Igcat, International institute of gastronomy, culture, arts and tourism ha, infatti, assegnato all’Isola il titolo di Regione europea della gastronomia 2025. Finora non era mai accaduto che una regione italiana si potesse fregiare di questo riconoscimento.
Tale organismo, attraverso una rete mondiale di esperti, promuove le comunità regionali che sviluppano strategie di turismo e di sviluppo del territorio in modo sostenibile attraverso il cibo, la cultura, l’arte e i beni naturali per salvaguardare la salute dell’uomo e il benessere del pianeta. Il percorso per arrivare al successo è stato lungo ed impegnativo. Basti pensare che l’idea della candidatura – che ha avuto l’impulso del dipartimento regionale dell’Agricoltura, del Consorzio Dos Sicilia, del Consorzio di tutela dei vini della Doc Sicilia, del Consorzio del cioccolato di Modica e una rappresentanza di strutture ricettive del territorio – è nata durante il penultimo Vinitaly. La giuria dell’Istituto, dopo aver valutato attentamente il Dossier redatto da questi Enti che ha accompagnato la candidatura, ha visitato la regione per valutarne le capacità ad ospitare le manifestazioni che sono legate al riconoscimento internazionale.
Il tour della delegazione ha toccato anche due dei maggiori parchi archeologici dell’area occidentale: la Valle dei templi di Agrigento e Selinunte. Inoltre, si sono tenuti incontri con oltre 70 operatori dell’agroalimentare, con l’Università nell’ambito della ricerca e dell’innovazione e con altre associazioni che valorizzano il patrimonio enogastronomico dell’Isola. A motivare la scelta dell’Igcat, è stata la presidente dell’Istituto Diane Dodd: “Il pluralismo delle culture, la bellezza della natura e la qualità dei prodotti rendono la Sicilia una delle destinazioni gastronomiche più interessanti. La giuria è rimasta colpita dall’approccio sostenibile all’agricoltura, orientata alla protezione delle specie e alla produzione alimentare tradizionale, e caratterizzata da un’attenzione per la natura, la cultura, l’artigianato e il benessere dei cittadini locali. In particolare, la giuria ha riconosciuto numerosi esempi di buone pratiche che altre regioni potrebbero importare. dal metodo di collaborazione messo in campo da diverse realtà del settore agricolo siciliano”.
Una grande opportunità per tutto il territorio e per le realtà che, a vario titolo, operano in questo comparto. In quest’ottica grande rilevanza ha, certamente, il mondo dell’agricoltura. Un settore che ha avuto e continua ad avere un ruolo cruciale nella storia e nell’economia dell’Isola, ma che affronta da anni un periodo di sofferenza, come hanno testimoniato le proteste divampate negli scorsi mesi. Per innescare un vero rilancio del settore è innegabile che servano investimenti importanti e lungimiranti. L’iniziativa che abbiamo descritto, per l’attenzione e la visibilità che garantirà, può certamente rappresentare un buon punto di partenza. D’altra parte il concetto di valorizzazione è centrale per far sì che, questo patrimonio cui abbiamo accennato, possa fruttare e rappresentare davvero un valore aggiunto.
Tanti i prodotti simbolo che contribuiscono a rendere unica la nostra terra. Per fare solo alcuni esempi si pensi al pistacchio di Bronte o al pomodoro Pachino, agli eccellenti agrumi che sono un vero e proprio simbolo di ogni angolo di Sicilia o anche al grano. Una coltivazione, questa, che è tutt’ora presente in larghissime fette del territorio siciliano e i cui segreti vengono tramandati di generazione in generazione, da millenni a questa parte. Non è un caso, infatti, che la Sicilia fosse – ai tempi degli antichi Romani – il Granaio dell’Impero. Insomma, questo premio è solo l’ennesima prova di quanto siano importanti le potenzialità della nostra regione e di quanto il turismo si possa “anche a tavola”, incoraggiando e seguendo i tanti esempi virtuosi che rendono celebre ed apprezzata la Sicilia in tutto il mondo.