Palermo

VIDEO | L’aeroporto di Palermo si rifà il look: attivati sette pontili, gate di imbarco e aree per i passeggeri

La gestione degli scali aeroportuali attraversa un cambio di paradigma sul piano finanziario. La fonte di entrate con cui si finanzia il servizio offerto dallo scalo alle compagnie aeree non è più il servizio di noleggio slot alle stesse compagnie. Anzi, talvolta sono proprio le compagnie aeree ad avere il potere contrattuale in mano, e dietro la certezza di copertura tratte strategiche si paga il prezzo sul ruolo naturale dello scalo dal punto di vista tecnico. Bisogna quindi creare una economia interna all’aerostazione affinché essa abbia la capacità di concedere vantaggi economici alle compagnie aeree senza chiudere bilanci in passivo ed addirittura rendere l’aeroporto un catalizzatore di traffico passeggeri.

Su questa strada sta procedendo l’aeroporto internazionale di Palermo, il “Falcone e Borsellino” che anno dopo anno, superata la crisi imposta dalla pandemia, sta registrando un sensibile e progressivo aumento degli utili e del traffico aereo e passeggeri. La ricetta, seguita oggi dall’aeroporto di Palermo come dai più importanti scali internazionali del mondo, è quella del commercio all’interno dell’aerostazione con locazione degli spazi commerciali e quota sul fatturato. Un 30% sulle vendite che con il food vale per il 2023 un valido contributo ad un bilancio in attivo il cui valore di produzione ha sfiorato il miliardo: 97.390.346 euro, con un utile netto di 12.235.898 euro. Su queste cifre, il fatturato delle attività non aviation è stato lo scorso anno di 18.599.108 euro. La ricetta sembra essere quella esatta. Sul bilancio di esercizio 2023 infatti il food & beverage ha registrato un +70,11% rispetto al 2022.

Inaugurati 3 mila metri quadrati restituiti ai passeggeri

Ieri sono stati inaugurati tremila metri quadrati restituiti ai passeggeri, nuovi finger ed un piano investimenti che pare puntare dritto al sorpasso dell’aeroporto bergamasco Orio al Serio. Il traffico passeggeri del Falcone e Borsellino ha infatti raddoppiato il traffico passeggeri tra il 2015 ed il 2023, anno in cui ha chiuso a quota 8.083.748. Tra il primo gennaio e l’ultimo di aprile di quest’anno i passeggeri sono stati 2.233.533 e le aspettative sono di un ulteriore incremento di settecentomila rispetto allo scorso anno. “Potremmo arrivare anche a nove milioni”, ha azzardato Vito Riggio, amministratore delegato di Gesap, la società compartecipata a capo dello scalo.

“Circa il trenta percento dei voli sono internazionali – ci spiega l’ad di Gesap – ma potremmo arrivare al cinquanta percento in pochi anni”. I voli domestici sono cresciuti nell’ultimo decennio raddoppiando, fino a raggiungere circa sei milioni nel 2023. Ma l’incremento del traffico passeggeri sui voli internazionali è forse quello che più caratterizza l’evoluzione dell’aeroporto internazionale del capoluogo siciliano. Tra il 2014 e la chiusura 2023 il Falcone e Borsellino è passato da circa cinquecentomila passeggeri a quasi due milioni e mezzo. Un salto importante per lo scalo, ma soprattutto per la ricaduta sul territorio, in primis quello palermitano in termini di turismo.

Piano da 252 milioni di euro

Al Falcone e Borsellino quindi si lavora, recuperando sui ritardi delle opere ieri riconsegnate ai passeggeri per la fruizione e la decongestione del traffico, ma anche a nuove opere. Il piano di sviluppo approvato da Enac per il decennio 2023-2033 è di 252 milioni di euro. Nel corso della cerimonia di inaugurazione dei nuovi gate, dei nuovi spazi, dei finger che accelereranno i transiti riducendo il numero di navette e di conseguente emissione di Co2, l’ad Gesap Vito Riggio ha anche anticipato – puro spoiler – un annuncio previsto per lunedì, quando il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà a Palermo per firmare con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani l’accordo sui Fondi Sviluppo e Coesione. Nel pacchetto FSC, che finalmente arriverà nella disponibilità anche della Sicilia, ci saranno anche ulteriori quattordici milioni di euro per l’aeroporto internazionale di Palermo. Da questi dovrebbe nascere un nuovo padiglione con ulteriore ampliamento dell’aerostazione.

Nel frattempo, alla presenza del direttore generale dell’Enac Pierluigi Di Palma, dell’amministratore delegato Gesap Vito Riggio, dell’assessore al Turismo del Comune di Palermo Alessandro Anello, dell’arcivescovo di Monreale monsignor Gualtiero Isacchi, dell’onorevole Carolina Varchi, già assessore a Palermo e promotrice e firmataria del programma di cessione delle quote comunali dell’aerostazione per una privatizzazione dello scalo, sono stati presentati ieri alla stampa e riaperti al pubblico tremila metri quadrati di superficie utile all’aerostazione, “sette nuovi finger, per un totale di 5.700.000 euro, quindi sono avanzatissimi tecnologicamente – ci spiega l’ad Gesap Vito Riggio – e abbiamo ottenuto un’ordinanza concordata con l’Enac locale per fare in modo che non ci sia più traffico sui piazzali e quindi non ci sarà più l’imbarco tramite bus navetta”.

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