Nel corso della notte, sono giunte presso il 112 NUE diverse chiamate da parte di dipendenti dell’AMTS di Catania. Un loro collega, imbracciando un fucile e minacciando i presenti, aveva impedito loro di entrare nel deposito aziendale, ubicato nella XIII Strada della Zona Industriale.
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La Sala Operativa della Questura di Catania ha prontamente inviato sul posto diverse volanti. Giunti nel luogo indicato, gli agenti hanno constatato la presenza di un uomo che brandiva un’arma e minacciava di morte i presenti.
Il dipendente AMTS adduceva a sostegno del proprio comportamento, delle motivazioni personali e lavorative, dichiarando di voler assolutamente parlare con il direttore dell’AMTS, altrimenti avrebbe ammazzato tutti. Inoltre, aveva con sé un pitbull e aveva parcheggiato la propria autovettura difronte all’ingresso del piazzale dell’AMTS, impedendo l’accesso e l’uscita dei mezzi.
A quel punto i poliziotti, a distanza di sicurezza, hanno intrapreso un dialogo per cercare di riportarlo alla calma e fargli consegnare l’arma. L’uomo però non si è mostrato in alcun modo collaborativo. Dopo più di un’ora e a seguito di diversi tentativi volti a instaurare un colloquio, due agenti, approfittando di un attimo di distrazione dell’uomo, lo hanno bloccato da dietro e lo hanno disarmato.
Solo in quel momento si è potuto accertare che il fucile era un modello da soft-air, privo di tappo rosso ed imitazione di un fucile mitragliatore M4, in uso alla NATO. I poliziotti hanno identificato quale dipendete ATMS 49enne di Catania e tratto in arresto per resistenza aggravata, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale nonché denunciato in stato di libertà per interruzione di pubblico servizio.
Nelle concitate fasi dell’arresto un agente ha riportato delle lesioni, giudicate guaribili in sette giorni.
Il P.M. di turno ha disposto di trattenere il 49enne presso le camere di sicurezza della Questura in attesa della direttissima, svoltasi nella giornata odierna, dove è stato convalidato l’arresto.