Cronaca

VIDEO | “Malamovida” a Palermo, il sindacalista aggredito: “Ho rischiato di perdere un occhio”

No, non ci siamo proprio. Troppe zone della città di Palermo, così come comunque avviene sempre più spesso in tante altre aree metropolitane e non, sono ormai divenute terra di nessuno, o meglio, porto franco per giovani sbandati che non ci pensano su due volte a mollare pugni, calci e testate ad essere fortunati. La chiamano “malamovida”, con quel suffisso a infangare il bel significato originario della parola, indicante un clima di vitalità sociale e financo culturale e artistica, proprio della Spagna degli anni intorno al 1980 da poco ritornata alla democrazia. Insomma, tutto l’opposto di ciò che accade da fin troppo tempo nel corso delle notti, particolarmente quelle dei week end quando per locali e strade sciamano una moltitudine di ragazzi, palermitane.

Pestato per una banalità

Ultimo, deprecabile episodio, quello di sabato 27 gennaio, con il sindacalista Francesco Brugnone che, davanti alla telecamere, tiene a testimoniare la gravità di quanto accaduto in via Spinuzza, una delle strade particolarmente frequentate dal popolo della notte del capoluogo siciliano. “Ho rischiato di perdere un occhio” ha detto, mostrando i segni dell’aggressione subìta per via una discussione nata a causa di un parcheggio. La sua auto, ha raccontato, era circondata da giovani e motorini in sosta e non riusciva a uscire. Alla richiesta di spostarsi, è stato aggredito con calci e pugni.

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Degrado sociale

“Per una banalità, una discussione che può succedere ovunque, arrivare a un’aggressione da parte di un gruppo di ragazzi è una cosa che testimonia il degrado sociale dell’Italia e di Palermo soprattutto. Più che paura sono molto arrabbiato, perché non è possibile che per andarsi a mangiare una pizza dopo una giornata di lavoro bisogna preoccuparsi di tornare sani a casa; in più ero con la mia compagna e un’amica ed ero preoccupato anche per loro, questa sta diventando una città che necessita di un controllo sociale e politico”. La sua compagna, ha raccontato, era terrorizzata. “Non riusciva a parlare, ora non dorme la notte, avere paura di perdere il proprio compagno per una banale aggressione, non lo augurerei a nessuno”