Dello scherzo telefonico alla premier Giorgia Meloni da parte di due comici russi si parla da ore ovunque: sui giornali, sui social, perfino tra i corridoi delle principali istituzioni politiche. A organizzarlo Vovan e Lexus, due comici russi i cui veri nomi sono Vladimir Aleksandrovich Kuznetsov e Aleksei.
C’è ancora molto da chiarire su quanto accaduto e sulle dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Consiglio, ma di certo l’episodio sarà uno dei contenuti politici più “chiacchierati” dei prossimi giorni per svariate ragioni: le parole dette su Ucraina e migranti, l’impatto sull’immagine del Paese e la risposta politica di maggioranza e opposizioni.
I due comici russi sarebbero riusciti a ottenere un colloquio telefonico con la premier Giorgia Meloni fingendosi il presidente dell’Unione Africana per discutere importanti temi internazionali. Pare che l’obiettivo fosse mostrare al mondo come il sostegno all’Ucraina in guerra stia gradualmente “vacillando”, anche da parte dei maggiori sostenitori del Paese, principalmente a causa del peso economico dei sostegni a Kiev in un periodo “tormentato” da crisi energetica e inflazione.
Sulla guerra, Meloni afferma: “C’è stanchezza, da tutte le parti”. Una frase che in sé non mette in discussione il sostegno italiano all’Ucraina, ma che comunque manifesta una certa difficoltà nell’affrontare una guerra che “forse non sta andando come ci si aspettava” e all’origine di diverse crisi, tra cui quelle energetiche e quella dell’immigrazione.
Giorgia Meloni non è l’unica vittima di uno scherzo telefonico da parte del duo Vovan e Lexus, avvenuto lo scorso 18 settembre ma reso noto solo nelle scorse ore. I comici russi, infatti, sembrano ormai adottare un modus operandi ben consolidato per architettare scherzi alle maggiori figure politiche e istituzionali di tutto il mondo.
Solo per menzionare altre vittime “illustri”: Angela Merkel, ex cancelliera tedesca; Recep Tayyip Erdogan, presidente turco; Pedro Sanchez, premio spagnolo, ingannato circa un mese fa.
Nonostante la lunga lista di vittime, lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni è diventato virale e ha scatenato un intenso dibattito politico. Da Palazzo Chigi è arrivata una nostra che esprime “rammarico” per l’accaduto: “Siamo stati ingannati da un impostore”.
Il ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani, intervistato dal Corriere della Sera, ha sottolineato come si sia trattato di “Uno scherzo stupido della propaganda di Putin”. “Quel che ha detto non incrina minimamente la sua credibilità, né quella della politica estera del Governo”. La ‘stanchezza’ sull’Ucraina? La presidente ha ribadito che la nostra linea in politica estera non è cambiata”, ha aggiunto.
Dalle opposizioni, invece, arriva una dura critica. Elly Schlein, segretaria del PD, commenta: “Ciò che è successo è sconcertante: se non ha funzionato l’attività di filtro e verifica preliminare alla telefonata, non basta ora che Palazzo Chigi si limiti a una breve spiegazione in una nota”.
Fonte foto e video: Rumble, credits Vovan & Lexus