Povertà assoluta e relativa nel 2022, i dati della Sicilia - QdS

L’inflazione e le famiglie “tormentate” dalla povertà in Sicilia, il quadro dell’Istat

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L’inflazione e le famiglie “tormentate” dalla povertà in Sicilia, il quadro dell’Istat

Marianna Strano  |
giovedì 26 Ottobre 2023

Drammatica la situazione di stranieri e famiglie con minori, pesano inflazione e disoccupazione: i dati dell'Istat.

Le regioni con l’incidenza di povertà assoluta e relativa più alta si trovano quasi tutte al Sud e tra queste, purtroppo, c’è anche la Sicilia: è un quadro desolante, quasi terrificante e decisamente peggiorato a causa dell’impatto dell’inflazione “galoppante”, quello presentato dall’Istat nel report “Statistiche sulla povertà” relative al 2022.

Secondo le ultime statistiche, “sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie” (8,3%) e “oltre 5,6 milioni di individui” (9,7% della popolazione). Sono dati in crescita rispetto allo scorso anno, con un aumento dei casi di povertà assoluta dello 0,6%. Un peggioramento, secondo l’Istat, “imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione“, e che pesa soprattutto per i nuclei familiari con almeno uno straniero e sulle famiglie con 3 o più figli.

Povertà in Sicilia, i dati nazionali e regionali del 2022

L’incidenza di povertà relativa si attesta al 10,9%, quello della povertà assoluta all’8,3%. Andando oltre le percentuali nude e crude, si parla di più di 5 milioni di persone e 2 milioni di famiglie in povertà assoluta. Significa che oltre 5 milioni di italiani sono costretti a vivere con una cifra mensile al di sotto della soglia di povertà (che varia in base ai prezzi al consumo delle Regioni e alla tipologia di nucleo familiare e che, in Sicilia nel 2022 si attesta intorno ai 762,02 euro mensili per un cittadino adulto che vive da solo).

In Sicilia – secondo il report del 2022 – il 18,8% delle famiglie e il 24% degli individui vivono in povertà (contro una media nazionale al 10,9% e del 14,8%). Dati peggiori si vedono soltanto in Basilicata, Campania, Puglia e Calabria. Ed è proprio quest’ultima regione ad aggiudicarsi la “maglia nera”, con un’incidenza della povertà pari al 31,6% per le famiglie e al 36% per gli individui.

Il dramma dei minori in povertà

Osservando i dati sulla povertà nel 2022 relativi alla Sicilia e al resto d’Italia, un dato risalta subito: l’allarmante numero di minori costretti a vivere senza il minimo necessario. Secondo il report Istat sono un milione e 269mila i minori che vivono in povertà assoluta in Italia, il 13,4%. Anche in questo caso è il Mezzogiorno, dove la percentuale sale al 15,9%, a presentare i dati peggiori.

La situazione più difficile è quella delle famiglie con almeno uno straniero nel nucleo (il 36,1% delle famiglie con minori composte da stranieri in Italia è povera), così come quella delle famiglie in affitto e/o con più di tre figli.

Disoccupazione e inflazione, i “mostri” che tormentano l’Italia

La povertà in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno, non è una novità nel 2022 come in passato. A peggiorare la situazione, però, ci sono due mali sempre più preoccupanti: la disoccupazione (e, si potrebbe aggiungere, il lavoro nero e sottopagato) e l’inflazione, che da diversi mesi ha subìto una crescita che – tra guerre e rincari – non sembra destinata a ridursi presto (almeno non in maniera significativa).

Per questo, sottolinea l’Istat, istruzione e lavoro (con politiche attive da parte dei Governi, regionali e nazionale) rimangono l’unica “protezione contro la povertà“, l’unico strumento per garantire una vita dignitosa a tutte le persone in Italia e un futuro ai più piccoli.

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