MESSINA – Si è presentato ieri alla città Maurizio Cannavò, nuovo comandante della Polizia municipale. Lo ha accolto il sindaco Federico Basile, prima in conferenza stampa e poi davanti al Corpo dei vigili urbani. Cannavò resterà ancora, per un periodo di sei mesi, per un giorno la settimana a Ragusa.
“Partiremo dalla viabilità – ha detto il neocomandante – perché è sentita come una necessità primaria dei cittadini. Un agente che ha la divisa in ordine e saluta il cittadino ha già fatto l’80% del suo lavoro. Il resto lo fa la formazione, e io sono un formatore”. Sulla spinosa questione della carenza di personale ha poi precisato: “tutti i comuni sono in difficoltà, ci faremo aiutare dalla tecnologia aspettando i nuovi 100 agenti che arriveranno dal concorso”. Alla nomina di Cannavò erano presenti, oltre al sindaco, il vicesindaco Salvatore Mondello, l’assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, il presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi e il direttore generale Salvo Puccio. Anche il sindaco è intervenuto: “Al nuovo comandante ho affidato il compito di guidare il Corpo in un momento storico importante per la città di Messina, che attraversa una fase di crescita e di cambiamento verso una mobilità sostenibile e con opere in corso di esecuzione e di completamento. Con l’arrivo di cento vigili urbani gli affideremo ulteriori strumenti per assolvere alle funzioni di gestione e di controllo in termini di sicurezza stradale e urbana e di vivibilità, partendo dai principi di dialogo e di un rapporto sempre aperto con la comunità. Il nostro obiettivo è certamente quello di migliorare gli attuali servizi”.
“Ringrazio – ha aggiunto il sindaco – per l’opera prestata il comandante del Corpo di polizia della Città metropolitana e vicecomandante del Corpo di Polizia municipale Giovanni Giardina, la cui presenza oggi conferma la totale e perfetta sinergia tra Comune di Messina e Città Metropolitana. Maurizio Cannavò è anche formatore nazionale e per questo motivo gli chiedo di ascoltare e comunicare con la cittadinanza”. Fino al giugno del 2021 Cannavò era al comando dei vigili urbani di Giarre, per poi prendere servizio al Comune di Ragusa per dirigere il Settore VIII – Municipale e politiche per la sicurezza urbana. Il Dirigente ha rivestito anche la carica di Vice segretario comunale prima di superare gli esami del concorso per la copertura del posto a tempo indeterminato di Comandante del corpo della Polizia municipale di Ragusa. Cannavò, nel ringraziare il sindaco per l’incarico e la fiducia accordata, ha evidenziato che metterà la sua esperienza e professionalità al servizio della città.
“Fin d’ora posso garantire massimo impegno – ha dichiarato il neo comandante – certo dell’importanza della repressione, ma ancora di più degli aspetti educativi e formativi. Valuteremo giorno dopo giorno, sul campo, le problematiche emerse e le affronteremo con soluzioni adeguate. Mi avvarrò ovviamente di telecamere, droni e altri mezzi, che sono fondamentali nella nostra attività”.
Si archiviano così le polemiche sollevate in consiglio comunale per la mancata conferma, da parte del sindaco, di Stefano Blasco, in comando a Messina dall’aprile del 2022. Oggetto della polemica è stata la decisione di scegliere un sostituto non servendosi del concorso pubblico, che avrebbe dato stabilità, finalmente, ad un ruolo così importante. Fino a pochi giorni prima della scadenza del periodo di comando per Blasco, infatti, si era parlato di selezione pubblica e cioè di un’assunzione, anche se a tempo determinato.
Il nuovo comandante Cannavò arriva da Ragusa tramite lo stesso istituto del comando che aveva portato Blasco da Enna a Messina, quando il Comune era retto dal commissario Leonardo Santoro. Il sindaco aveva spiegato che si voleva optare in un primo momento per un contratto a tempo determinato, così da avere una garanzia di continuità fino a fine mandato. Il comando da un altro Comune, però, ha offerto la possibilità di un incarico di 36 mesi, sostanzialmente, cioè, quasi fino alla scadenza della sindacatura Basile.
Questo incarico consente di evitare la preliminare autorizzazione della Cosfel, la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, che deve dare disco verde a qualsiasi assunzione di un Comune che è sotto procedura di riequilibrio. Blasco, invece, avrebbe potuto ricoprire un incarico al massimo per un altro anno e mezzo.