Messina

Villa Vaccarino, da tribunale a casinò? Dopo il finanziamento, scoppia il caso

A distanza di un anno dalla richiesta presentata al Ministero il comune di Milazzo ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni e 200mila euro per il restauro di Villa Vaccarino e già arrivano le prime proposte su cosa farne della struttura che un tempo ospitava la sede distaccata del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.

Proprio sul futuro della struttura è, in queste calde giornate che precedono il Ferragosto, uno dei temi più delicati per la politica milazzese. Ecco cosa ne pensano alcuni dei principali esponenti del Comune.

Villa Vaccarino a Milazzo, diventerà un casinò?

La prima proposta è arrivata dall’ex presidente del consiglio comunale Gianfranco Nastasi, rievocando un progetto che voleva mettere in atto già da quando sedeva a Palazzo dell’Aquila, ovvero la realizzazione di un casinò: “Ritengo alla luce della sistemazione dell’immobile che si potrebbe iniziare questo discorso con una interlocuzione con le istituzioni preposte, tenuto conto che anche Taormina col neo sindaco Cateno De Luca si sta muovendo in questa direzione. Sarebbe un ulteriore elemento per accrescere l’appeal turistico della nostra città”.

Il sindaco Pippo Midili, intercettato dal QdS, ha preferito invece mantenere un profilo più basso sulla vicenda, dato che la fase progettuale non è stata ancora elaborata: “Allo stato attuale non siamo in grado di prendere in considerazione nulla perchè Villa Vaccarino per adesso è solamente soggetta a un finanziamento. Prima ancora di avviare la fase progettuale mi sembra ancora prematuro parlare di qualcosa che è ancora lontana nel tempo”.

“Per il momento questa è una proposta che verrà valutata in un secondo momento, perché prima ci sono dei lavori di ristrutturazione da effettuare e solamente poi si potranno valutare tutte le possibili ipotesi. Parlare di ciò che si farà dopo la sistemazione mi sembra ancora troppo prematuro, anche perchè i tempi sono così lunghi che forse non spetterà nemmeno a questa amministrazione discuterne. Mi sembra evidente che tra finanziamento, opera e realizzazione se ne andranno almeno tre anni e per questo credo che parlare di quello che succederà in un futuro così lontano mi sembra esagerato. Tuttavia in questo momento non ci sentiamo di escludere nulla”.

Il consigliere di minoranza Lorenzo Italiano sostiene invece che per quanto l’idea possa essere attrattiva non esistono ancora le normative adatte per realizzarla: “Per fare una casa da gioco serve fare una normativa nazionale che non c’è. Quindi per quanto l’idea possa essere suggestiva per l’attrazione turistica, ciò che mi rende dubbioso è la possibilità di portarla avanti. La casa da gioco va inserita in un determinato contesto e sicuramente creando le condizioni di un porto turistico attrattivo porterebbe alla creazione di un movimento turistico interessante a Milazzo. Però ho il timore che questa rimanga solamente un’idea, perché mancano le normative per fare in modo che una cosa del genere si realizzi. Al momento in Italia non ci sono delle norme che stabiliscono la realizzazione di case da gioco. Fino a quando ci saranno le normative questa rimarrà solamente un’idea”.