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De Luca su Messina Denaro, quel “folklore” sul quale sarebbe meglio “stendere un velo pietoso”

“L’arresto di quello che viene considerato da tutti il capo della mafia siciliana è un successo straordinario dello Stato, delle forze dell’ordine, della magistratura”: così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commenta la fine della latitanza di Matteo Messina Denaro.

C’è però un aspetto importante di tutto il caso Messina Denaro che fa riflettere particolarmente il governatore campano: la “teatralità” che ha accompagnato la vicenda, sin dai primi momenti successivi al blitz alla clinica “La Maddalena” di Palermo.

De Luca ne ha parlato nelle scorse ore nel corso di una diretta su Facebook.

Vincenzo De Luca commenta l’arresto di Messina Denaro

“Penso che dovremmo limitarci a esprimere il nostro apprezzamento a magistratura e forze dell’ordine: sono questi i soggetti che hanno lavorato per mesi e anni per arrivare a questo risultato. Come sempre, quando c’è l’arresto di un capo mafioso, registriamo poi un eccesso di teatralità e propagandismo. Mille iniziative, tutti pronti a rivendicare meriti che non hanno. Ringraziamo le forze dell’ordine, la magistratura per le indagini sviluppate in questi anni e per il resto manteniamo molta sobrietà“. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, commentando nel corso di una diretta Facebook l’arresto di Matteo Messina Denaro.

“Anche in questo caso – ha aggiunto – non sono mancati elementi di folklore. Vedere questo capo mafioso in giro tranquillamente per il suo paese e i paesi vicini è qualcosa che fa sorridere. Apprendiamo che per 30 anni è andato in giro tranquillamente nei paesi nei quali ha abitato, ha avuto dei covi, andava al bar, a passeggio. Su questi aspetti della vicenda è meglio stendere un velo pietoso“. Il commento del governatore De Luca sul caso Messina Denaro non è isolato: in tanti si chiedono come il boss, come altri prima di lui, sia riuscito a mantenere – probabilmente grazie a una rete di fiancheggiatori sul territorio – la propria identità segreta nonostante conducesse una vita quasi “normale”. Toccherà agli inquirenti tirar fuori la verità su 30 anni di segreti, codici nascosti, documenti insabbiati e spostamenti continui per evitare la cattura.

Continuando il suo discorso, De Luca riprende il dibattito sulle intercettazioni sposando la posizione del ministro Nordio sulla necessità di mantenerle per indagare sulla mafia e sulla criminalità organizzata.