Cronaca

Violenza dilagante a Palermo, il prefetto: “Capodanno sotto lente d’ingrandimento’

Il grido d’allarme, su tutti, dei commercianti del centro città, non poteva non essere raccolto dal prefetto di Palermo Massimo Mariani: “Quì è come stare nel Far West“. I troppi e ultimamente sempre crescenti atti di violenza registrati nel capoluogo dell’Isola inquietano, ancor più quando è ormai prossimo lo spettacolo di Capodanno che si terrà in piazza Politeama. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’omicidio di via Pasquale Calvi: colpi di pistola, purtoppo questa volta fatali, seguiti a quelli che, alcune settimane fa, più o meno nella stessa area cittadina, avevano provocato il fuggi fuggi generale.

Allarme sociale

A Palermo insomma si è ripreso a sparare con una certa frequenza, ma ciò che induce a riflettere è il fatto che, oggi rispetto a ieri, a maneggiare le pistole con fin troppa disinvoltura sono i giovanissimi. Un allarme sociale a tutti gli effetti che ha indotto il prefetto a rassicurare la cittadinanza circa l’impegno dello Stato che “c’è e sta lavorando. Il Comitato ordine e sicurezza si riunirà anche nei prossimi giorni – afferma Mariani. Gli appuntamenti saranno incrementati anche in vista del grande evento che coinvolgerà la città. Il Capodanno targato Elodie promette la partecipazione di una grande folla, proveniente dall’hinterland cittadino ma non solo, considerato che saranno in migliaia a volere presenziare dalla provincia ma presumibilmente anche da fuori.

Tempestivi ed efficaci

«Avremo una ulteriore commissione di vigilanza provinciale dedicata proprio allo spettacolo clou del Capodanno», assicura il prefetto, per poi, inevitabilmente, menzionare gli ultimi tre grandi eventi di cronaca che hanno scosso l’opinione pubblica. “La professionalità all’interno della procura è importante e tempestiva. Lo dimostra il fatto che lo stupro di gruppo del Foro Italico, l’omicidio di via Roma e quest’ultimo episodio, sono stati casi risolti velocemente e con grande efficacia».

Palermo come tante altre realtà italiane

Infine una precisazione volta a non demonizzare una città di per sè, e in maniera endemica, alle prese con gravi problemi di carattere sociale. “Palermo ha gli stessi problemi delle grandi città. Basta scorrere la stampa nazionale e vedremo che questi episodi non sono legati ad una specifica realtà territoriale – afferma il questore – ma ad un’area di disagio giovanile importante acuite dagli effetti delle misure necessarie in epoca covid e credo che bisogna lavorare a vari livelli. Gli strumenti che verrano messi in campo – assicura – saranno tuti quelli messi a disposizione dalla legge ma su tutti quello che può produrre effetti e risultati sembra essere la video sorveglianza”.