Seicento voli a settimana e 41 nuove rotte dall’aeroporto di Palermo in vista dell’estate 2024, con un sensibile aumento dei collegamenti con le grandi città estere. Lo hanno annunciato Ryanair e Gesap.
La principale novità è rappresentata dal collegamento con Poznan (Polonia), ma al contempo verranno messi a disposizione 2.600 nuovi posti di lavoro nella regione. La presentazione del programma estivo, cui hanno partecipato i vertici Gesap, l’assessore al Turismo al Comune di Palermo Alessandro Anello e il Ceo di Ryanair Eddie Wilson, si è tenuta al Grand Hotel Sala Borsa e fa il paio con quella organizzata a Catania, che avrà invece a disposizione 40 collegamenti (uno in meno rispetto a Palermo).
Queste le tratte che in estate coinvolgeranno l’aeroporto Falcone-Borsellino: Alghero, Baden, Barcellona, Bari, Berlino, Bologna, Breslavia, Brindisi, Bruxelles, Bucarest, Budapest, Cagliari, Colonia, Cracovia, Cuneo, Dublino, Edimburgo, Forlì, Francoforte Hahn, Genova, Londra Stratford, Madrid, Marsiglia, Memmingen, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Napoli, Norimberga, Parigi Beauvais, Parma, Perugia, Pisa, Poznan, Rimini, Roma Fiumicino, Trieste, Torino, Valencia, Venezia, Verona e Vienna.
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La grande incognita è rappresentata dalla presenza della tassa sul turismo, cioè l’addizionale da 6,50 euro sui diritti d’imbarco per passeggero incassata dagli aeroporti per conto dello Stato: un’imposta su cui sia Gesap sia Ryanair storcono il naso ma, mentre la società di gestione dell’aeroporto ne preferirebbe una rimodulazione, la compagnia irlandese ritiene l’abolizione una condizione indispensabile per creare ulteriori posti di lavoro (1.200 circa), portare in Sicilia altri tre milioni di passeggeri e ridurre le tariffe dei voli.
Dei 6,50 euro della tassa 5 sono destinati all’Inps, 50 centesimi vanno ai vigili del fuoco per il servizio antincendio negli aeroporti e 1 euro a Enav per la sicurezza operativa e degli impianti. Il Friuli-Venezia Giulia, facendo valere lo statuto speciale, ha eliminato l’addizionale con un provvedimento inserito nella finanziaria 2023: Ryanair vorrebbe un decreto analogo in Sicilia.
Per Wilson tale tassa “altro non è che un sussidio che non porta nessuna capacità addizionale e ha un peso da 50 milioni di euro all’anno: rimuoverlo ne costerebbe 60, quindi i concetti sono vicini, ma soprattutto porterebbe per la sola Ryanair 3 milioni di passeggeri in più, con una spesa turistica di 600 milioni di euro a favore del territorio. Questa misura avrebbe sia costi che benefici, mentre il sussidio non garantirebbe alcun beneficio: toglierlo significherebbe far crescere l’economia e incentivare tutte le compagnie aeree a mettere più capacità in Sicilia, con costi di conseguenza più bassi. In caso di abolizione sono disposto a tornare subito a Comiso”.
Contro la tassa sul turismo sui biglietti, che incide sul prezzo dei voli, si esprime anche l’amministratore delegato di Gesap Vito Riggio: “Uno Stato serio la dovrebbe riordinare o ridurre, perché ormai è diventata una sorta di Bancomat sul biglietto aereo, ma al contempo dovrebbe limitare la possibilità per gli aeroporti di concedere sconti. Va rivisto soprattutto il contributo di 1,50 euro per i vigili del fuoco, che non ha alcun senso: tale revisione dovrebbe essere seguita da forti incrementi in termini di passeggeri e un abbassamento del prezzo”.
Ancora più duro l’intervento contro la decisione autonoma del Friuli-Venezia Giulia di abolirla: “Così ognuno fa per conto suo e si crea una concorrenza tra regioni che accentua quel sapore inaccettabile che sta assumendo l’autonomia differenziata; si rischia solo di aumentare ulteriormente differenze tra territori che appaiono già insopportabili. Il Friuli ha un peso molto modesto nel traffico aereo, mentre la Sicilia con 20 milioni di passeggeri costa molto di più”.
Da Anello arriva il plauso per l’arricchimento del traffico aereo su Palermo con i nuovi voli per l’estate 2024: “Ryanair è ormai una compagnia di riferimento per la Sicilia e ha consolidato negli anni l’aumento delle rotte: ogni passeggero che arriva rappresenta un vettore turistico per il capoluogo e la provincia, favorendone lo sviluppo economico”.