Anche i parchi divertimento riaprono ma la vera ripresa economica arriverà nel 2022 - QdS

Anche i parchi divertimento riaprono ma la vera ripresa economica arriverà nel 2022

redazione

Anche i parchi divertimento riaprono ma la vera ripresa economica arriverà nel 2022

martedì 02 Giugno 2020

In Italia Gardaland accoglierà i visitatori a partire dal 13 giugno tra ingressi ridotti, distanziamento e sanificazioni

CASTELNUOVO DEL GARDA (VR) – Tra i settori che hanno pesantemente subito gli effetti delle restrizioni per il contenimento dell’emergenza sanitaria da Coronavirus c’è senza dubbio quello dei parchi divertimento, ma per fortuna anche per questo comparto, si intravede una luce alla fine del tunnel.

Gardaland, il parco di divertimento sul lago di Garda, riaprirà i battenti il 13 giugno dopo il lungo lockdown. E per garantire la sicurezza e il distanziamento sociale degli utenti ha preparato un protocollo di sicurezza fatto di ingressi contingentati e app per prenotare attrazioni e ristoranti, segnaletica per spostarsi e per fare la fila, sanificazioni continue e misurazione delle temperature. Misure che comporteranno nel 2020 una riduzione di almeno il 50% del fatturato, che dovrebbe tornare ai livelli dello scorso anno solo nel 2022. “Lo slogan di Gardaland di quest’anno potrebbe essere ‘divertimento in sicurezza’”, ha spiegato l’amministratore delegato Aldo Maria Vigevani.

“Nel corso del lockdown – ha aggiunto – abbiamo scritto un protocollo di sicurezza: abbiamo ripensato tutto il nostro modello operativo e lo abbiamo trasformato per minimizzare le occasioni di esposizione al virus. E ora ci avviamo verso una felice riapertura”.

Il parco, parte del gruppo britannico Merlin Entertainments, ha fissato un tetto agli ingressi giornalieri per garantire il distanziamento sociale dei visitatori. “Siamo ampiamente sopra le diecimila persone – ha confermato Vigevani – circa 50% in meno rispetto allo scorso anno”. Il contingentamento degli ingressi avverrà attraverso la prenotazione della visita e a ogni utente, come anche a ogni addetto del parco, verrà misurata la temperatura con i termoscanner.

Per indirizzare i flussi dei visitatori Gardaland ha predisposto una segnaletica sia verticale che orizzontale. Tutti i viali sono stati trattati come fossero strade, con la linea continua nel mezzo per evitare i sorpassi e segnali di senso, permesso o vietato all’inizio dei viali. E per distanziare gli utenti in coda ci saranno dei segni a terra come in metropolitana.

Inoltre, ha aggiunto l’amministratore delegato del parco, “stiamo testando un’app, collegata all’app di Gardaland, con cui sarà possibile prenotarsi per una certa attrazione a un determinato orario per evitare di fare la fila”. Ci sarà anche una app per il food and beverage per prenotare un tavolo.

Il parco sarà sanificato completamente tutte le mattine prima dell’apertura, dai vialetti alle panchine. Anche le attrazioni, come ha sottolineato l’ad, “verranno sanificate a ogni ciclo nei punti dove l’utente si sarà seduto o avrà toccato con le mani. Un’operazione che dovremmo riuscire a effettuare in circa trenta secondi, senza rallentare eccessivamente le corse”.

In ogni caso le misure per il distanziamento e la sanificazione hanno un prezzo. “Bisogna istruire il nostro personale – ha sottolineato Vigevani – che sarà dotato di mascherine e guanti da cambiare continuamente, avremo 150 colonnine dispenser di gel con la ricarica, le app, che hanno un bel costo, e la segnaletica. Costi che assorbiamo noi e che non scarichiamo sugli utenti. Nel corso di una stagione arriveremo a spendere circa ottocento mila euro”.

Nel corso del 2020 il fatturato del parco “si ridurrà di almeno il 50%”, ha spiegato Vigevani. E “la curva della ripresa ci permetterà di recuperare nel corso del 2022”.

I visitatori stranieri di Gardaland sono circa il 20% del totale, mentre nei tre hotel del parco arrivano a circa il 45%, “anche per la vocazione ‘straniera’ del lago di Garda. Ci aspettiamo arrivi rilevanti dall’estero, anche se non i volumi degli anni precedenti. Non ci dovrebbero essere problemi per chi arriva in auto, mentre potrebbero soffrire di più gli arrivi in aereo.

“In ogni caso – ha concluso Vigevani – sosteniamo assolutamente la formula dei corridoi dal Nord Europa”.

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