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10 organizzazioni Ue contro il Mercosur: tradisce agricoltori

10 organizzazioni Ue contro il Mercosur: tradisce agricoltori

In arrivo importazioni insostenibili ed esenti da dazi

Roma, 13 nov. (askanews) – L’accordo Ue-Mercosur rischia di consentire importazioni “insostenibili ed esenti da dazi” di riso, pollame, carne bovina, zucchero, mais ed etanolo, molti dei quali sono prodotti secondo standard “significativamente più deboli” di quelli richiesti nell’Ue. L’impatto cumulativo di questo accordo “non farà che aggravare le pressioni esistenti” sul settore primario e “qualsiasi quantità aggiuntiva per i settori sensibili comprometterebbe ulteriormente la sostenibilità dell’Ue, i mezzi di sussistenza degli agricoltori e la loro stessa sopravvivenza”. Così 10 organizzazioni agroalimentari europee, tra cui il Copa e Cogeca, l’Effat, il Cesf, l’Avec e la Selma, parlano con un’unica voce contro quelli che definiscono “gravi rischi” che l’accordo con i paesi Mercosur pone “alla sicurezza alimentare dell’UE, agli obiettivi ambientali, al benessere degli animali, agli standard di lavoro e ai mezzi di sussistenza degli agricoltori”.

Un accordo che solleva “serie preoccupazioni in merito al dumping ambientale e sociale, poiché i produttori del Mercosur operano spesso senza le stesse rigorose garanzie in materia di standard di lavoro, deforestazione, uso di pesticidi, gestione sostenibile del territorio ed emissioni di carbonio, tutti requisiti che gli agricoltori dell’UE devono rispettare”.

Per le associazioni, le disposizioni dell’accordo in materia di sostenibilità “non sono né vincolanti né sufficienti a prevenire impatti negativi sulla salute, sull’ambiente e sull’occupazione, esponendo gli agricoltori e l’economia dell’UE a una concorrenza sleale”.

Ad esempio, già un terzo delle importazioni di pollame dell’UE proviene dai paesi del Mercosur, e ci sono volumi crescenti di carne bovina, zucchero, mais, miele ed etanolo pronti a entrare nel mercato dell’UE. “La mancanza di reciprocità negli standard e nei costi di produzione, unita alla deregolamentazione del mercato, aggrava ulteriormente questo squilibrio”.

Anche gli standard di benessere animale nei paesi del Mercosur sono “ben al di sotto” delle rigorose tutele applicate nell’UE. Senza tralasciare i rischi sanitari come carenze nella sorveglianza dell’influenza aviaria in Brasile. Desta preoccupazione anche la mancanza di una tracciabilità completa in alcuni paesi del Mercosur, “che è particolarmente problematica per le importazioni di carne bovina, poiché impedisce qualsiasi certezza sulla vera origine degli animali e sul fatto che la produzione sia collegata ad aree deforestate”.

Inoltre, i rischi di sfruttamento lavorativo sono aumentati a causa delle minori tutele del lavoro nei paesi del Mercosur. Anche le garanzie aggiunte più di recente “non sono altro che uno strumento di comunicazione per promuovere l’accordo – denunciano – soglie e trigger non sono pertinenti o sono impostati così alti da essere quasi impossibili da attivare. La cosiddetta clausola di salvaguardia manca di rilevanza pratica”. E l’inclusione di un “meccanismo di riequilibrio dimostra l’incapacità dell’UE di difendere i propri standard in questo accordo e ci fa temere per il futuro”. Per le associazioni quindi questo accordo “rimane inaccettabile, un tradimento di agricoltori, lavoratori e consumatori, aggravato da procedure democratiche e giudiziarie discutibili”.