Enti locali. Comuni e personale puntare all’efficienza.
Provvedimento immediato. L’ente, dopo aver dato al dipendente improduttivo la possibilità di difendersi, può cacciarlo anche senza attendere il pronunciamento del Tribunale.
I sindaci siciliani. A Marsala, la Adamo: “Più controllo sugli obiettivi da raggiungere”. A Palermo, Orlando ha tenuto per sé la delega al Personale: “Voglio licenziare chi non lavora”.
PALERMO – Fannulloni, furbetti truffatori: sono quei dipendenti pubblici che di fare il loro lavoro proprio non ne vogliono sapere. E così alcune amministrazioni sono costrette a tenersi questi pesi morti. In realtà, però, le amministrazioni possono metterli alla porta. A sentire il sindaco di Villafranca di Verona, Mario Faccioli, le norme per licenziarli ci sono, eccome. Incrociando il Contratto collettivo nazionale del lavoro con il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (decreto che porta il nome del suo creatore, Brunetta), si può senza indugio procedere a falciare i rami secchi che infestano alcuni Enti pubblici. Un modo, al tempo stesso, per premiare la stragrande maggioranza dei lavoratori statali, regionali e comunali che svolgono con sudore e sacrifici i propri compiti e che, attraverso le mancanze di pochi, vedono vanificati i loro sforzi. (
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