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Università romena, la battaglia continua: “L’Italia non rispetta i trattati dell’Ue”

ENNA – “I corsi di lingua romena vanno avanti. Abbiamo trovato tre soluzioni logistiche alternative che sottoporremo all’Università romena”. Così l’ex senatore del Pd Vladimiro Crusalulli, amministratore del Fondo Proserpina, raggiunto da un avviso di garanzia qualche giorno fa per abuso d’ufficio e invasione di edificio pubblico (dopo un protocollo di intesa firmato con l’Asp di Enna) e interfaccia ennese dell’università romena Dunarea de Jos, che dal 14 dicembre dovrebbe inaugurare il corso di laurea in medicina, sul quale il ministero ha espresso il proprio no.
Crisafulli non ha partecipato alla conferenza stampa tenuta stamane dal direttore dell’università di Galati. “Non capiamo – ha affermato Cezar Bichescu – perché gli studenti dell’Ateneo palermitano, grazie a una convenzione stretta tra la Dunarea e la facoltà di medicina possano sostenere gli esami in Romania, come avviene in questo periodo, mentre l’Università romena non può aprire un’estensione in Italia”.
“I nostri avvocati – ha concluso – stanno preparando un documento per la Commissione europea in cui denunciamo che lo Stato Italiano non rispetta i trattati dell’Ue”.