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Ispra, l’Europa perde 11 ettari di suolo ogni ora

ROMA – In Europa, si perdono, ogni ora, 11 ettari; l’Italia contribuisce per circa 1/5 a tale consumo. Il 33% dei suoli a livello mondiale è degradato; ci vogliono fino a 1.000 anni perché 2-3 centimetri di suolo possano riformarsi, una volta degradati; la domanda di cibo, foraggio e fibre è in crescita ed è previsto dalla FAO un aumento del 60% entro il 2050. Un vero e proprio “consumo di suolo” che comporta, secondo i dati dell’ISPRA, la perdita irreversibile di 6-7 m2 al secondo – solo in Italia – a causa della sua alterazione profonda e alla copertura artificiale con cemento o asfalto. L’Italia ha una percentuale di consumo di suolo che è quasi il doppio della media europea. I suoli, a livello globale, sono sempre più  sotto pressione anche a causa dell’intensificazione agricola, della silvicoltura e del pascolo, usi in competizione con l’urbanizzazione: di fronte a queste minacce, il suolo è indifeso. Si dimentica che è una risorsa preziosa da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza ma e’ anche una risorsa fragile, nascosta e non rinnovabile, il cui valore è poco riconosciuto dalla società. Una delle sue proprietà, spesso sottovalutata, è l’essere una riserva di carbonio: la Commissione Europea stima che il 20% delle emissioni di CO2 dell’uomo siano catturate dal suolo e che il carbonio nel suolo è pari a 3 volte quello in atmosfera.