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All’Ars ritardo di giorni per i fornitori di anni

Se la Pubblica amministrazione non paga, le imprese chiudono e aumentano i disoccupati. Inopportuna la lamentela per lo slittamento degli stipendi

PALERMO – Ha suscitato una certa perplessità  la dichiarazione del presidente dell’Ars, Francesco Cascio, sulla mancata corresponsione nei tempi stabiliti dei soldi dovuti ai 90 deputati dell’Ars, tanto che ieri lo stesso ha cercato di chiarire su Facebook: “Il mio appunto in Aula di ieri non era relativo agli stipendi dei deputati”.
“La Regione siciliana – ha detto Cascio mercoledì in Aula – meglio, l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, tratta l’Assemblea alla stregua di un fornitore o di una partecipata”. Così Cascio intendeva rispondere alle lamentele dei deputati Rudy Maira (Pid), Roberto Corona (Pdl), Titti Bufardeci (Grande sud) e Totò Cordaro (Pid), che hanno lamentato i ritardi nel pagamento degli stipendi di parlamentari e del personale dell’Ars. “Il ritardo nel pagamento – ha detto Cascio rivolgendosi all’Assemblea – è collegato ad un tardivo accreditamento di parte della somma, in tutto circa 81 milioni, che la Regione doveva trasferire per il primo semestre all’Ars, a questa cifra mancano ancora 5 milioni di euro, ritardo dovuto alle complessive difficoltà finanziarie”. Il problema, pero’, ha sottolineato Cascio, non è questo.
“Mai l’Ars è stata trattata – ha detto – come un fornitore: è un organo istituzionale di valenza costituzionale e di conseguenza l’erogazione dei trasferimenti sono sempre stati effettuati d’ufficio. Da quando c’è l’assessore Armao, si tende a stravolgere questo concetto, e quindi l’Ars passa in coda rispetto ai fornitori, e questo non è possibile. Lo faremo presente al ragioniere generale, affinchè non si verifichi più questo problema che crea un po’ di imbarazzo anche nei rapporti tra Regione e Ars”.  “Il rapporto tra il governo regionale e l’Assemblea è stato molto teso, fin dall’inizio, in questi quattro anni, è stato un rapporto contrastato di amore-odio, ma i periodi di odio sono stati enormemente maggiori rispetto ai periodi di amore”. “E poi troppo spesso – ha aggiunto – si è verificata l’assenza degli assessori ai lavori dell’Aula, questo ha molto rallentato i lavori dell’Ars”.
Il ritardo operato sugli stipendi dei parlamentari è nulla in confronto ai ritardi della pubblica amministrazione nei pagamenti alle aziende private. Per la cronaca il QdS l’11 febbraio scorso ha pubblicato un articolo nel quale si spiega come tali ritardi hanno provocato la chiusura di diverse aziende e come sia rimasta inapplicata la legge regionale n. 6/2009 che all’articolo 14 prevede che i crediti possano essere ceduti alle banche mentre la nuova legge 7/2012 riprende la normativa precedente introducendo addirittura qualche novità. E nell’articolo del QdS vengono specificati alcuni numeri illuminanti: tra i 70 e i 90 miliardi di euro i crediti delle imprese italiane nei confronti della Pubblica Amministrazione, di cui 5 miliardi in Sicilia e 13 i mesi che una piccola impresa deve attendere per essere pagata dall’Amministrazione regionale siciliana. Viene quindi difficile pensare che i ritardi di un paio di settimane negli stipendi dei parlamentari e dei dipendenti Ars possano provocare tutti questi problemi a chi percepisce ogni mese una cifra pari a circa 13 mila euro (stipendio base).
Ancora di più ci si stupisce che proprio in un momento di crisi come questo i parlamentari facciano diventare argomento di discussione parlamentare un ritardo, lieve, se paragonato ai ritardi di coloro che impegnano mezzi, uomini e denaro per lavorare per la pubblica amministrazione e vengono poi pagati con mesi e mesi di ritardo. Intanto i lavori dell’Assemblea, mai come in questa settimana proseguono a ritmo serrato: tutta una settimana di lavori tranne sabato, per permettere alla commissione Bilancio di ultimare i lavori sulla spending review e sul ddl 900/A.  Lunedì prossimo i lavori riprenderanno fino alle dimissioni del Presidente della regione Lombardo . La commissione Bilancio dell’Ars ha approvato l’ assestamento del bilancio 2012. Tra le voci piu’ importanti, la copertura al disavanzo per 2 milioni e 380 mila euro, i fondi per il trasporto pubblico locale, circa 10 milioni di euro e 3 milioni 500 mila euro destinati alle navi ro-ro per le isole minori. Ieri infine è stato approvato in Aula  il rendiconto delle entrate e delle spese dell’Ars per l’anno finanziario 2011 (documento n. 141).