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Rifiuti: la Sicilia Terzo mondo

Ato addio. Un’interrogazione dai tanti interrogativi Comuni sulla graticola. Tempi stretti per gli Enti locali, obbligati ad approvare lo Statuto tipo delle nuove Srr entro il prossimo 6 agosto. I sindaci, però, sono già in subbuglio. Differenziata. Previste pesanti sanzioni per chi non arriva a un minimo di 20% nella raccolta. Le tre aree metropolitane potrebbero pagare fino a 20 milioni di euro in più

PALERMO – Il Piano regionale dei rifiuti è pronto a entrare nella sua fase più importante, seppure lo strumento voluto dal presidente Lombardo sia già indietro anni luce rispetto alle realtà europee che dai rifiuti producono energia e ricchezza. 
La Sicilia ignora quindi la valorizzazione energetica e punta tutto sulla raccolta differenziata, prevedendo pesanti sanzioni per i Comuni che non raggiungono almeno il 20% entro il 2012. 
Quanti sono i Comuni che rischiano? Gli ultimi dati piazzano appena 87 Comuni su 390 dentro la soglia del 20%, ovvero il 22,3% del totale. Nella fascia dei “potenzialmente in regola”, ovvero quegli Enti che oscillano tra il 12 e il 19%, rientrano 33 comuni, pari all’8,5% del totale. Il resto dei Comuni, pari a 166, ha un valore inferiore al 10%. Sul fronte dei Comuni capoluogo, invece, è notte fonda. (continua)