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Agricoltura in crisi e “rapinata”

Agromafia. Anche l’illegalità contribuisce al crollo Burocrazia. Le spese dell’apparato per il settore arrivano a 350 milioni di euro, compresi i costi di dubbia utilità legati agli enti, tra cui alcuni in liquidazione, altri da accorpare Rapporto Cia. Secondo la Confederazione italiana degli agricoltori, gli utili drenati dalla filiera illegale sono pari a 50 mld €. In proporzione, in Sicilia  si perdono almeno 4 mld €

PALERMO – Non premiano la Sicilia i dati definitivi del sesto censimento dell’agricoltura dell’Istat e quelli che possono essere dedotti dal rapporto della Confederazione italiana agricoltori sulla criminalità nel primario.
La crisi del settore è risaputa, ma se si fa un confronto storico dei dati degli ultimi vent’anni è evidente come la fuga dalla campagna abbia messo in ginocchio una risorsa fondamentale per l’economia siciliana. A questo va aggiunto il potere della criminalità, che ha le capacità per controllare la filiera (dal produttore al consumatore) e toglie risorse agli imprenditori che lavorano onestamente.
Dalle parole di Alessandro Chiarelli e Carmelo Gurrieri, rispettivamente presidenti di Coldiretti e Cia Sicilia, però, il settore è ancora dinamico: “Di agricoltura si può vivere”. (continua)