Una scommessa vinta tra la Sicilia e la Russia - QdS

Una scommessa vinta tra la Sicilia e la Russia

Giuliana Gambuzza

Una scommessa vinta tra la Sicilia e la Russia

giovedì 06 Settembre 2012

Alfredo Barbaro, amministratore unico Pietro Barbaro Spa

PALERMO – Più economia di scala. Più fiducia nell’ecosostenibilità. Più investimenti all’estero, ma con un occhio di riguardo alla Sicilia, dove l’avventura della famiglia Barbaro è cominciata oltre 200 anni fa, slacciandosi ben presto da quella dei partner Florio. È questa la ricetta sperimentata dalla PB Tankers, il principale braccio operativo del gruppo armatoriale Pietro Barbaro, per resistere alla crisi.
E il successo non si è fatto aspettare, se è vero che il fatturato 2011 ha raggiunto quota 200 milioni di dollari, registrando un incremento del 33% rispetto all’anno precedente. Né sono mancati i riconoscimenti all’attività svolta. Tra i più prestigiosi, l’Ordine Accademico d’Argento, assegnato dall’Università moscovita della Gestione Territoriale ad Alfredo Barbaro, amministratore unico della Pietro Barbaro SpA, per aver promosso “la cooperazione internazionale nella gestione territoriale”.
Ed è proprio il tentativo di far lavorare insieme realtà territoriale e realtà internazionale a costituire il marchio di fabbrica delle aziende che fanno capo ai fratelli Alfredo e Gianni, affiancati l’uno dai figli Peter e Roberta, l’altro dalle figlie Federica e Francesca. Non è un caso che le sedi direttive siano disseminate tra Palermo, Roma e Samara, in Russia, dove dal 2005 si concentra il grosso dei loro traffici, per effetto di un piano di investimenti a sei zeri in unità fluvio-marittime per il trasporto di prodotti petroliferi nelle regioni russe del Volga-Don, del Mar Nero e del Mar Caspio.
Infatti, alla fine degli anni Novanta il gruppo, proprio grazie alla PB Tankers, si specializza nella logistica del petrolio. Da qui nasce la scommessa dei Barbaro sulla piazza russa che, per far viaggiare quantità di greggio sempre maggiori attraverso il Mar Baltico e il Mar Bianco, ha avuto bisogno di rafforzare la sua domanda di imbarcazioni moderne e sicure.
Una scommessa vinta. Soprattutto tramite i continui investimenti in Ricerca e Sviluppo, che hanno portato all’acquisizione di non pochi primati, dentro e fuori i confini nazionali. “Abbiamo inventato – ci racconta Alfredo Barbaro – un sistema di scarico in rada per le navi carboniere che non possono entrare nei porti a causa delle loro grandi dimensioni. Mentre una nostra petroliera da 51 mila tonnellate, la North Point, è stata dichiarata dalla stampa specializzata la nave più innovativa del 2005. In più siamo stati i primi in Italia ad aver avuto le certificazioni di sicurezza e qualità ambientale nei trasporti ISO 9002 e ISO 14001 nonché i primi in Europa ad aver costruito navi Aframax a doppio scafo. E dal 2003 puntiamo sulle Ice Class A, adatte agli spostamenti nei mari ghiacciati”.
D’altronde, è lo stesso mercato globale a richiedere alle industrie veramente competitive di mettersi in gioco sul panorama internazionale. “Il nostro è un gruppo con tante aziende: aziende italiane e russe, ma anche maltesi e norvegesi. Questo perché, operando in Russia, le navi devono battere le bandiere di Stati dove le banche possono registrare le ipoteche”, spiega Barbaro.
Nonostante il suo boom fuori dalla Sicilia, il gruppo Barbaro non ha mai dimenticato la terra da cui è partita la sua fortuna. Per questo ha affidato la riconversione della FSO Alba Marina alla Fincantieri di Palermo, offrendo ristoro a un’impresa che, non ricevendo commesse da mesi, ha dovuto mettere metà degli operai (240) in cassa integrazione. Rinunciando a un risparmio del 20% – tanto avrebbe ottenuto assegnando i lavori a cantieri croati o turchi – pur di dare una chance ai siciliani.
 


Accademia del Mediterraneo l’esperienza al servizio dei giovani
 
Sono circa 2.000 i fortunati che lavorano per il gruppo Barbaro. Considerando anche l’indotto generato nei settori dello shipping, dei servizi e della cantieristica, si raggiunge addirittura quota 5.000. In effetti, nel solo cantiere di Palermo che sta trasformando la petroliera FSO Alba Marina, dà 2.200 ore di lavoro al giorno da un anno. E non è tutto: la Fondazione Pietro Barbaro (intitolata al padre dell’attuale amministratore unico Alfredo), in collaborazione con Cerisdi, Istituti nautici di Roma e Palermo, Formez e PB Tankers, ha messo in piedi a settembre 2011 l’Accademia del Mediterraneo, con sede nello storico Palazzo Trinacria del capoluogo siciliano. Grazie alle tre aree d’intervento (didattica, promozione e internazionalizzazione), la struttura è impegnata nella formazione di figure professionali altamente qualificate da inserire nel mercato del lavoro marittimo e delle altre modalità di trasporto nonché, in generale, nella diffusione della cultura tecnica e scientifica. Non a caso, tra le prime iniziative previste, c’è il progetto post-diploma biennale “Orienaut” per abilitarsi a diventare ufficiale di navigazione, fortemente voluto dall’Istituto nautico di Palermo.

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