Catania - Waterfront, cemento e affari bisogna opporsi allo scempio - QdS

Catania – Waterfront, cemento e affari bisogna opporsi allo scempio

Melania Tanteri

Catania – Waterfront, cemento e affari bisogna opporsi allo scempio

mercoledì 05 Agosto 2009

Enzo Bianco fa il punto su un anno di attività della giunta Stancanelli: “Una gestione mortificante”. Il senatore del Pd sul progetto-lungomare: “No all’ennesimo centro commerciale”. SONDAGGIO

CATANIA – Una gestione della città “mortificante”, quella del Sindaco Stancanelli nel primo anno di attività. È questo il giudizio espresso dal senatore Enzo Bianco, che traccia un primo bilancio ad una anno esatto dall’insediamento della giunta, dichiarando che, “in dodici mesi non è stato effettuato nessun atto significativo” in una città, tra l’altro, affamata e bisognosa di una politica attenta e operativa e in cui “la giunta ha l’unico merito di aver stretto le cinghie della borsa, dopo una gestione “allegra””, il che, però, si sarebbe tradotto, oltre che in una gestione più oculata del denaro pubblico, in un “blocco di ogni iniziativa, anche di quelle a costo zero”.
Ma è sul Piano regolatore generale e sul rischio cementificazione del lungomare di Catania, che l’ex sindaco etneo esprime i suoi dubbi più grossi. “Dopo mesi di richieste da parte nostra – continua l’esponente del PD – il sindaco ha finalmente deciso di presentarsi alla Commissione Urbanistica per affrontare e confrontarsi sul nodo Prg”.
Da lodare, secondo Bianco, il ripristino dell’Ufficio Prg, che non esisteva più, e le convenzioni stipulate con la Facoltà di Architettura e di Giurisprudenza, per avere assistenza “tecnica” durante l’elaborazione, “ma – sottolinea – noi non saremo né testimoni, né comparse e pretenderemo che ogni decisione sia sottoposta al l’intero Consiglio Comunale”. A partire dal nodo Corso Martiri della Libertà, vicenda su cui nelle prossime ore Stancanelli si presenterà al Consiglio con i progettisti, tra cui l’architetto Massimiliano Fuxas.
“Sul Corso dei Martiri – precisa Bianco – si deve trovare una soluzione che sia nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza degli atti; il sindaco ha detto che non ci sarà una “cementificazione”, ma noi vogliamo vedere le carte!”. Cementificazione che riguarderebbe soprattutto il Lungomare etneo e che prevedrebbe, come riportato proprio da Antonio Condorelli sulle pagine di questo giornale “400 mila metri cubi di sbancamento a 10 metri sul livello del mare, 56 mila metri quadri di centro commerciale e 48 mila mq di parcheggi a pagamento “spalmati” tra una strada che doveva essere una via di fuga antisismica e un pezzo di costa lungo 1200 metri, in concessione per 38 anni ad un gruppo imprenditoriale” e su cui il senatore del Pd è stato chiaro: “Siamo intervenuti sia in Consiglio che al Parlamento – afferma – contro lo scempio rappresentato dal progetto relativo al Waterfront; non abbiamo bisogno dell’ennesimo centro commerciale in una città in cui il piccolo commercio soffoca e muore”.
Dal cemento alla vita sociale e culturale, il giudizio non cambia: “La vita notturna di Catania – continua Bianco – che un tempo rappresentava uno dei vanti della città sta scomparendo. L’attività è mortificata da provvedimenti improvvisati. Se i ragazzi fuggono dal centro storico – aggiunge – la città tornerà indietro di decenni. È giusto operare nella legalità, ma anche farlo con intelligenza”. E poi, necessità di intervenire sulla viabilità del centro, prima che l’inizio delle scuole e i numerosi cantieri aperti creino il caos; operare scelte nei confronti del corpo dei Vigili Urbani, sottodimensionati e, infine, emettere ordinanze quando si sa di avere i mezzi per farle rispettare (il riferimento è alle sei ordinanze sulla sicurezza emanate da Stancanelli, contro cui alcuni sindacati di polizia hanno espresso dubbi per via della mancanza di uomini preposti a farle rispettare) gli altri punti toccati, insieme alla richiesta di passare dalla politica degli annunci a quella dei fatti.

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