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Palermo – Un mattone sempre più selvaggio: a Carini un abuso ogni due giorni

Vincenza Grimaudo

Palermo – Un mattone sempre più selvaggio: a Carini un abuso ogni due giorni

martedì 25 Settembre 2012

Sigilli in due edifici, tre titolari denunciati, altri due interventi per demolizioni non eseguite. “Massacro” nelle periferie: ad agosto 13 interventi delle Forze dell’ordine

CARINI (PA) – Non c’è un attimo di sosta in città nella lotta all’abusivismo edilizio. Il mese di agosto appena trascorso è stato particolarmente intenso per il corpo di Polizia municipale costretto ad intervenire in ben 13 occasioni, e quindi quasi alla media di un’operazione ogni 2 giorni. Nello specifico 3 le opere edilizie abusive, con tanto di sigilli scattati in 2 edifici poco distanti l’uno dall’altro in via Vespucci ed uno in via Fondo Giglio. Tre i titolari che sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Altri 2 interventi si sono registrati per inottemperanza alla demolizione nei confronti di tre donne, di 82, 85 e 69 anni, nell’immobile di proprietà di via Cristoforo Colombo, e di un’altra donna di 57 anni proprietaria di un edificio di via Gurrino.
Due invece le proroghe che sono state concesse per ottemperare a prescrizioni inerenti ad abusi: addirittura in un caso è coinvolta l’Enel per un impianto installato in contrada Serre; l’altra proroga è stata concessa ad un’intera famiglia titolare di un immobile sul lungomare Cristoforo Colombo. C’è poi un’ordinanza di sgombero imposta ad una donna riguardo alla sua abitazione di via Fondo Cicala. Ancora due sono state le ordinanze di sospensione dei lavori emesse perchè le strutture in via di costruzione sono risultate prive della necessaria autorizzazione. Nell’occhio del ciclone sono finiti edifici in via Milazzo e in via Fondo Giglio.
Infine sono state emesse ordinanze, questa volta di demolizione e ripristino dei luoghi, nei confronti di tre persone per altrettanti abusi segnalati. Uno riguarda un’immobile in via Lettonia, un altro in via Vespucci ed infine l’ultimo in via Milazzo. Di tutte le operazioni portate avanti dai caschi bianchi, con la collaborazione in alcuni casi delle forze dell’ordine e della forestale, è stata ovviamente informata la procura della Repubblica di Palermo, l’assessorato regionale Territorio e Ambiente, la Prefettura e l’Agenzia delle entrate.
Carini si conferma terra pericolosamente soggetta ad abusi edilizi. I problemi di maggiore rilievo si registrano soprattutto sul lungomare Cristoforo Colombo letteralmente cementificato nei decenni trascorsi al punto da rendere non fruibile l’intera costa lunga all’incirca 7 chilometri, tutta dichiarata non balneabile a causa della presenza di fattori inquinanti del mare legati dalla presenza di scarichi abusivi. Uno scempio su cui il comune, seppur con enorme lentezza, oramai da tempo sta intervenendo con lavori di demolizione.

Rischi ambientali. Un territorio troppo vasto da controllare

CARINI (PA) – La città ha un problema essenziale, se così lo si può definire, ed è quello della vastità. Il che significa più rischi ambientali per via dell’impossibilità di monitorare costantemente tutta la zona. Non sono solo le abitazioni abusive a deturpare ma anche i rifiuti abbandonati ovunque. Tanto da costringere il comando dei vigili urbani a mettere in campo l’operazione “Carini Pulita”. L’ultimo blitz nella frazione di Villagrazia che ha consentito di verificare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti d’ogni. In via Agnelleria i caschi bianchi hanno trovato davvero di tutto, da materassi a frigoriferi ed altro ancora. L’area è stata sottoposta sotto sequestro ed è stata presentata denuncia contro ignoti. Sigilli pure sul lungomare Cristoforo Colombo, dove a pochi metri dalla battigia, su una superficie di circa 400 metri quadrati, la proprietaria dell’area aveva fatto effettuare dei lavori di demolizione senza poi far bonificare l’appezzamento, lasciando quindi sfabbricidi ma anche materiale in ferro.

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