È l’Emilia Romagna ad attestarsi come la regione con la più bassa incidenza di povertà relativa (3,9%) in Italia, seguita da Lombardia (4,4%) e Veneto (4,5%). In Sicilia, invece, i poveri sono il 28,8% dei residenti: il contrasto è stridente. Se, dunque, i dati nazionali non sono per nulla incoraggianti (è stato calcolato, infatti, che 5 italiani su 100, non sono in grado di conseguire uno standard di vita minimamente accettabile), quelli relativi alla nostra Isola, possono di gran lunga essere definiti drammatici. Secondo l’Istat, in Italia 1.126.000 famiglie vivono in condizioni di povertà assoluta, per un totale di 2.893.000 persone, pari al 4,9% dell’intera popolazione. La Sicilia vive una condizione di disagio ma non è la sola regione italiana in difficoltà. La stessa identica soglia di povertà si registra anche in Basilicata, a testimonianza che è tutto il Mezzogiorno ad arrancare, giacché proprio al Sud l’incidenza complessiva di povertà è del 23,8% (nel 2007 era del 22,6%). Nel 2007, l’incidenza complessiva di povertà in Sicilia era del 28,9%. A seguire, c’era la Calabria con il 27,8%. Dando uno sguardo più generale, è possibile notare anche che rispetto al 2007, ad esempio, il Molise ha registrato una netta discesa, passando da un’incidenza di povertà relativa del 13,6% a una del 24,4%. Anche Abruzzo, Campania e Calabria sono peggiorate. Le regioni che, invece, hanno registrato un miglioramento rispetto al 2007 sono la Puglia e la Sardegna.