Taormina, incarichi legali e contenziosi per appalti e servizi esterni. Accertati 5 mln € ma la somma potrebbe aumentare
TAORMINA (ME) – Mentre il consiglio comunale discute in questi giorni della delicata approvazione del bilancio di previsione 2009, aumentano i contenziosi a cui il Comune di Taormina deve far fronte. Il debito effettivo ammonta a circa 5 milioni di euro, ma le dispute in atto con diversi privati lo portano potenzialmente a sfiorare la cifra di circa 40 milioni di euro.
Il problema maggiore riguarda ormai da diversi anni il contenzioso con la ditta “Impregilo”, che ha eseguito la costruzione dei parcheggi Lumbi e Porta Catania, e che per quei lavori ritiene di dover ricevere ancora dal Comune 23 milioni di euro. Di tale contenzioso se ne sta discutendo nei tribunali di Taormina e Giarre, mentre si attende anche l’udienza della Cassazione.
Di recente invece, è arrivata la richiesta della società “Villa Regina” di bloccare nelle casse comunali la somma di 1 milione e 100 mila euro, attraverso una procedura di pignoramento presso terzi. La società in questione ha gestito dal 2004 al 2007 la casa di riposo “Carlo Zuccaro” di Taormina e la querelle riguarda le quote che la casa municipale avrebbe dovuto versare per contribuire all’assistenza degli anziani non autosufficienti ricoverati nel sito. Richiesta di pignoramento è arrivata anche sull’edificio dell’ex pretura di Corso Umberto, per una cifra di circa 1 milione e 400 mila euro. Si attende anche la conclusione di un contenzioso da 7 milioni di euro che era stato sollevato da tre avvocati nel 2008, per il mancato pagamento di parcelle in una causa a difesa del Comune.
Ma su questa questione e su tutte le altre pendenze per incarichi legali, l’amministrazione comunale ritiene di poter giungere a transazioni consensuali, con un risparmio di almeno il 30%. Intanto Palazzo dei Giurati, dopo la richiesta del consiglio comunale, ha indetto un bando pubblico per l’iscrizione ad un apposito albo degli avvocati del Comune di Taormina. Tale misura si è resa necessaria per contenere le spese legali che annualmente ammontano a circa 700 mila euro e per garantire maggiore trasparenza e reciprocità nell’affidamento degli incarichi.