Morte in culla: pochi consigli salvano la vita - QdS

Morte in culla: pochi consigli salvano la vita

Morte in culla: pochi consigli salvano la vita

giovedì 04 Ottobre 2012

Si è tenuto all’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo il convegno sulla sindrome neonatale di decesso improvviso. Evitare il fumo in gravidanza e tenere la posizione supina nel sonno soprattutto nel primo anno

PALERMO – Per la comunità scientifica che la studia è una sigla: SIDS o “Sudden Infant Death Syndrome”, per la famiglia nella quale accade è una tragedia inspiegabile; è la sindrome dell’improvvisa morte neonatale in culla o “morte bianca”, quando un neonato, durante il sonno e senza apparente motivo, d’improvviso non respira più nella sua culla.
Se ne è discusso all’ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo, in atto unico centro codificato SIDS- ALTE in Sicilia, durante un convegno che ha visto arrivare ginecologi e neonatologi da tutta la Sicilia.
Organizzato dal direttore del dipartimento materno infantile del Buccheri La Ferla, Maria Rosa D’Anna, dal direttore dell’UOC di neonatologia e pediatria, Bartolomeo Spinella e dal neonatologo e responsabile del centro SIDS, Raffaele Pomo, vi hanno preso parte numerosi esperti del settore e l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo.
La morte in culla può accadere entro il primo anno di vita, la casistica maggiore riguarda bimbi alle prime settimane, sono casi rari, ma inquietanti. Colpisce un lattante apparentemente sano in condizioni di pieno benessere ogni 1000-2000 nati. Quasi la stessa incidenza (3-5 per mille nati) si riscontra per la morte in utero, spiegano al convegno. Esistono dei punti in comune tra i due fenomeni: fumo dei genitori, stato socioeconomico basso, scarsa istruzione. “è per questo che le strategie di prevenzione primaria devono mirare alla risoluzione di entrambi i fenomeni” spiega la dottoressa D’Anna.
In Sicilia per la SIDS ci sono solo dati presuntivi; si parla di 0,5/1 caso per mille nati, in considerazione del fatto che nell’Isola non c’è un registro SIDS e non sempre si esegue il giusto iter diagnostico.
Il progetto SIDS-ALTE del Buccheri la Ferla prevede tre fasi; la prima riguarda una campagna informativa per la riduzione del rischio SIDS in cui vengono descritte le norme di accudimento del bambino.
Sono semplici norme che salvano una vita: fondamentale la posizione supina durante il sonno, evitare il fumo in gravidanza e dopo, non far dormire il piccolo nello stesso letto dei genitori ma comunque nella stessa stanza, considerare l’uso del ciuccio ad allattamento ben avviato ed infine promuovere l’allattamento materno.
Gli studiosi hanno valutato che così facendo la mortalità per SIDS si riduce del 40- 50%. “è come dire che in Sicilia dove nascono circa 50 mila bambini – spiega D’Anna – invece di avere una mortalità di 25/50 neonati, si scende alla metà se si utilizzano le giuste norme di accadimento”.
La seconda fase del progetto intende individuare i bambini a rischio, quelli che secondo le linee guida della società italiana di pediatria necessitano del monitoraggio dei parametri vitali anche a livello domiciliare la cui lettura può avvenire anche in telemedicina, oltre ad effettuare ai genitori corsi di primo soccorso noti come PBLS-D. Ed infine la terza fase investe tutte le problematiche inerenti la SIDS: percorsi integrati con l’anatomo-patologo, il genetista, la ricerca, il sostegno alle famiglie in cui si verifica una morte per SIDS.
Ho applicato quanto era inserito nel progetto del “percorso nascita” – ha detto l’assessore Russo – e questo per togliere quell’orribile maglia nera – il più alto tasso di mortalità perinatale, rispetto alle altre regioni d’Italia – alla mia Sicilia.
Il Buccheri la Ferla si propone di diventare il centro di riferimento regionale SIDS-ALTE e vuole essere da collegamento con il territorio e i centri nascita e ospedalieri per un network di alta professionalità volta a soddisfare tutte le problematiche inerenti la morte in culla con lo scopo di ridurre la mortalità neonatale e creare una seria cultura SIDS e dell’emergenza.
Intanto per ridurre i casi di morte in culla è stato prodotto un opuscolo informativo multilingue (in italiano, francese, inglese, arabo, rumeno, cinese, bangladesh) destinato ai genitori, che contiene le regole di accudimento. L’opuscolo è a disposizione di tutti i Centri nascita della Sicilia.

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