PALERMO – Due milioni e mezzo di abitazioni sono in aree a elevato rischio sismico della Sicilia. Poco meno di un milione di edifici è stato edificato antecedentemente al 1972, data di riferimento della prima normativa antisismica nazionale. Cifre da capogiro per un’emergenza che potrebbe diventare anche allarme sociale qualora non si intervenisse in tempo. E agire in tempo utile potrebbe rilanciare l’edilizia, uno dei comparti più duramente colpiti dalla crisi, ricostruendo il patrimonio urbanistico siciliano coniugando sicurezza e bioedilizia. Il rilancio dell’edilizia non dovrà necessariamente passare per nuove colate di cemento, ma più semplicemente dalle più aggiornate versioni della domotica. Le soluzioni ci sono già, e alcune hanno il marchio siciliano per maestranze e progettazione. (continua)

In Sicilia, oltre un milione di edifici è stato costruito prima della normativa antisismica nazionale del 1972. Intervenire prima dei morti e delle ricostruzioni che costano più della prevenzione
