Settore manifatturiero, al Sud fatturato in calo del 5,8% - QdS

Settore manifatturiero, al Sud fatturato in calo del 5,8%

Settore manifatturiero, al Sud fatturato in calo del 5,8%

venerdì 19 Ottobre 2012

E' stato presentato a Roma il “Rapporto 2012 Impresa e Competitività” di OBI e SRM. La riduzione media dell’organico registrata, invece, è stata pari al 6,2%

ROMA – È stato presentato a Roma il “Rapporto 2012 Impresa e Competitività”, realizzato congiuntamente da OBI (Osservatorio Banche – Imprese di Economia e Finanza) e SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno). L’evento, organizzato dal Dipartimento del Tesoro – Ministero dell’Economia, ha visto la partecipazione di economisti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale per discutere dei dati emersi dalla quinta edizione dell’indagine sulla competitività delle imprese meridionali.
 
Il Rapporto propone un’analisi degli aspetti strutturali dei sistemi produttivi delle 8 regioni del Mezzogiorno – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – appartenenti ai settori del manifatturiero, delle costruzioni, dei servizi ICT e turistico-ricettivi. I risultati del Rapporto 2012 confermano il momento di crisi che il nostro Paese sta vivendo, sia per quanto riguarda i risultati di mercato registrati dalle imprese sia rispetto al modello competitivo prevalentemente adottato. Le difficolta economiche hanno interessato in maniera eterogenea le diverse ripartizioni geografiche; infatti, con riferimento al settore manifatturiero, mentre le aziende localizzate nel Nord-Ovest e nel Nord-Est hanno retto meglio (in queste zone tra il 2010 ed il 2011 addirittura si e registrata una crescita media del fatturato rispettivamente di +1,3% e +0,2%), nelle regioni del Centro-Sud la domanda di mercato ha subito dei cali, con variazioni medie del fatturato tra il 2010 ed il 2011 di -4,9% per il Centro e di -5,8% per il Mezzogiorno.
Per le imprese meridionali le ripercussioni sono state: un peggioramento dei conti aziendali (il 32% delle imprese manifatturiere ha dichiarato un peggioramento della situazione finanziaria, contro la media italiana di 21,9%); una riduzione dell’organico (nel Mezzogiorno, sempre con riferimento al manifatturiero, si e registrata una riduzione media dell’organico pari al 6,2%; il 14,7% delle imprese ha ridotto il personale e solo il 2,8% lo ha aumentato; in Italia -0,9% la variazione media dell’organico). Guardando ai dati del Mezzogiorno in una prospettiva dinamica emergono segnali positivi. è atteso un miglioramento della variazione media del fatturato che, nel 2009 aveva registrato un -9,3% nelle imprese manifatturiere meridionali, e nel 2012 prevede un -1,3% (in crescita rispetto al -5,8% del 2011). Anche per i dati relativi alla situazione finanziaria sono attesi miglioramenti (20,5% delle imprese con situazione finanziaria in peggioramento nel 2012) e dell’organico (1,5% la variazione media dell’organico nel 2012).
“Il Rapporto di quest’anno è stato ampliato anche al Centro Nord – afferma il direttore cenerale di SRM, Massimo Deandreis – per fornire un termine di confronto con altri territori; una visione allargata del contesto competitivo, che tenda a osservare le imprese del Mezzogiorno con un benchmark di riferimento e non isolate nel loro contesto. Dall’analisi emergono i punti di forza sui quali puntare per far fronte alle nuove sfide che la nostra economia è chiamata ad affrontare: più innovazione tecnologica ed organizzativa, più investimenti e internazionalizzazione e soprattutto emerge la necessità di definire nuovi modelli che guardino ad una politica industriale basata sui vantaggi specifici del Sud: agroalimentare, turismo, trasporto marittimo, ma anche automotive e aerospazio”.
“Il Rapporto di quest’anno – dichiara Antonio Corvino, direttore generale di OBI – evidenziando le specificità del Mezzogiorno rispetto alle altre macro regioni italiane e il permanere dello stato di sofferenza delle singole imprese che si salda con quello dell’intero sistema, sottolinea la necessità di tornare a ragionare in termini di una efficace programmazione economica e di mirate politiche industriali. La prima dovrà portare a superare la tendenza a sterilizzare l’azione dello stato sul versante dello sviluppo, dei consumi e degli investimenti, le seconde a orientare e stimolare investimenti verso quelle attività e quei territori in grado di ridare consistenza e slancio a quei comparti del manifatturiero meridionale ed italiano, delle costruzioni e del turismo protesi all’integrazione nel mercato globale”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017