L'ingovernabilità dell'Isola accentuata dalla legge elettorale col premio di maggioranza - QdS

L’ingovernabilità dell’Isola accentuata dalla legge elettorale col premio di maggioranza

Rosario Battiato

L’ingovernabilità dell’Isola accentuata dalla legge elettorale col premio di maggioranza

sabato 20 Ottobre 2012

Il Centro italiano studi elettorali ha diffuso due simulazioni che confermano la situazione di stallo. La percentuale dei voti è stata assegnata in base agli ultimi sondaggi pubblicati

PALERMO – Comunque vada per Miccichè sarà un successo. In estrema sintesi è questo il risultato delle due simulazioni sulle prossime elezioni regionali siciliani realizzate da Vincenzo Emanuele e Giuseppe Martelli del Cise (Centro Italiano Studi Elettorali). Il voto difficilmente consegnerà le chiavi dell’Ars a uno dei due blocchi favoriti, cioè le liste che sostengono Crocetta o Musumeci, perché sarà difficile trovare una formazione di maggioranza senza alleanze. L’ago della bilancia, come ampiamente preventivato dagli osservatori, sarà il candidato di Grande Sud, Fli e Mpa.
La legge elettorale siciliana e la grande frammentazione dell’offerta stanno alla base della situazione di stallo che potrebbe prodursi in Sicilia. La competizione per il posto di governatore, stando ai sondaggi, sembra essersi ridotta a una corsa a due tra Rosario Crocetta (Pd e Udc) e Nello Musumeci (Pdl, Pid, La Destra) con i vari Giovanna Marano (Sel, Dfs, Verdi e Idv) e Giancarlo Cancellieri (Movimento 5 stelle) a fare da eventuali outsider o guastafeste. Anche se, stando alla simulazione, il vero elemento imprescindibile per la composizione della maggioranza parlamentare sarà Gianfranco Miccichè (Grande Sud, Mpa, Fli). La simulazione dei due ricercatori del Cise tralascia la competizione maggioritaria, “prevedendo una doppia possibilità di assegnazione del premio di maggioranza sia a Musumeci che a Crocetta – si legge sullo studio interamente pubblicato su cise.luiss.it – per concentrarsi sulla distribuzione degli 80 seggi proporzionali alle liste su base provinciale”.
Le modalità utilizzate per ricavare le proiezioni sono derivate dall’assegnazione a tutte le liste di una percentuale regionale di voti sviluppata sulla base dei sondaggi pubblicati nelle ultime settimane e dei risultati delle ultime elezioni, poi, ipotizzando un’affluenza identica a quella delle regionali del 2008, a ciascuna lista è stato assegnato un numero di voti validi, corrispondente alla percentuale di voti precedentemente assegnata.
I due scenari definiti sono stati proiettati valutando anche l’eventuale superamento o meno della soglia di sbarramento di alcune liste considerate al confine del 5%. In entrambi gli scenari ipotizzati, considerando la distribuzione degli 80 seggi proporzionali ai quali si aggiungono i 9 (8+1 al Presidente) del listino del Presidente eletto e il seggio al candidato Presidente che arriva secondo, non si troverebbe una maggioranza adeguata a governare.
 
Nel primo scenario, in caso una vittoria dell’ex sindaco di Gela con annesso premio di maggioranza e il superamento dello sbarramento delle sinistre, si potrebbe giungere ad un accordo tra i due fronti con una maggioranza risicatissima a 47 deputati. In realtà, però, in tutti gli scenari ipotizzati a fare la differenza sarà la pattuglia di uomini che Miccichè porterà nel parlamentino isolano. Si tratta di un numero compreso tra 14 e 19, e potranno essere determinanti nella composizione della maggioranza. Cautele e sorprese a parte, si tratta solo di una simulazione, il futuro siciliano è più incerto che mai.

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