L’assessore regionale alla Famiglia, Caterina Chinnici ha emanato un decreto a sostegno delle categorie più deboli. Oltre 27 milioni di euro per i cittadini che faranno richiesta nei 55 distretti dell’Isola
PALERMO –Un provvedimento sociale a sostegno dei soggetti più deboli che aiuta le famiglie a sostenere le difficoltà economiche. Si tratta del bonus socio-sanitario stabilito con decreto dall’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali, Caterina Chinnici. In arrivo ci sono oltre 27 milioni di euro, quale saldo per il 2008, per i 55 distretti socio-sanitari della Sicilia.
“Tra le linee programmatiche del Governo – afferma l’assessore – c’è certamente l’attenzione nei confronti della famiglia, delle categorie deboli, disagiate e dei soggetti disabili o non autosufficienti. In quest’ottica si inserisce il buono socio-sanitario, come segno tangibile dell’attenzione della Regione verso i meno fortunati”.
Il decreto assegna 27,559 milioni di euro – che si aggiungono ai 7 che erano già stati trasferiti a dicembre scorso – che serviranno a soddisfare tutte le richieste pervenute per il 2008. Si tratta di 20.065 istanze presentate da disabili gravi, anziani e persone non autosufficienti. A ciascuno, attraverso i distretti socio sanitari, verrà erogata un’indennità di 1.722,40 euro (di cui 348,87 già erogati). Integrando e supportando le attività socio sanitarie di prevenzione, cura e riabilitazione fisica o psichica, rende concreto il riconoscimento dell’importante funzione di assistenza e solidarietà svolta dalle famiglie nei confronti delle persone disabili e favorisce il mantenimento del disabile grave o dell’anziano non autosufficiente all’interno della famiglia; consente e attua il principio di libera scelta da parte del cittadino e della sua famiglia nell’articolazione della rete dei servizi di sostegno alla persona; valorizza il ruolo dell’associazionismo familiare.
“È un provvedimento – riprende l’assessore – che si rivolge a persone che vivono in situazioni di grande difficoltà, non solo economica, e che grazie al buono erogato dalla Regione potranno provvedere ad affrontare con maggiore serenità i problemi più gravi”. Il “buono” può essere di tipo sociale o di servizio. Nel primo caso si tratta di un beneficio di carattere economico a supporto del reddito familiare. Il buono di servizio, o voucher, è un titolo per l’acquisto diretto di specifiche prestazioni domiciliari erogate da organismi o enti no profit o da strutture e operatori delle Ausl, liberamente scelti dalle famiglie o messi a disposizione dalle stesse aziende. Nel 2008, il distretto siciliano ad aver raccolto il maggior numero di richieste è quello che vede come capofila il comune di Palermo (numero 42) con 4.484, per le quali riceverà 6,629 milioni di euro (che si sommano a poco più di un milione già assegnato in precedenza). Numeri decisamente inferiori nei rimanenti distretti: Agrigento (n.1) ha ricevuto 757 richieste, Caltanissetta (n. 8) 281, Catania (n.16) 508, Enna (n.22) 132, Messina (n.26) 708, Ragusa (n.44) 178, Siracusa (n. 48) 368, Trapani (n.50) 403.
Il bonus socio-sanitario è un intervento previsto dalla legge regionale 10/2003 e si colloca nell’ampio quadro del sistema degli interventi integrati socio-sanitari in favore delle persone non autosufficienti o disabili, varato dalla legge nazionale 328/2000.
La Regione regionale del 31 luglio 2003 (n.10) “Norme per la tutela e la valorizzazione della famiglia” riconosce e valorizza, in attuazione dei principi sanciti dagli articoli 2, 3, 29, 31 e 37 della Costituzione, nonché dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176, il ruolo della famiglia fondata sul matrimonio o, comunque, su vincoli di parentela, filiazione, adozione, affinità o di affido quale soggetto sociale di primario riferimento per le politiche di promozione della famiglia ed, in particolare, per la programmazione e l’attuazione degli interventi socio-assistenziali, socio-sanitari, socio-culturali ed educativi operati in ambito regionale. Il buono oggetto di quest’ultimo provvedimento viene concesso, in alternativa al ricovero nei presidi residenziali, alle famiglie che mantengono nel proprio contesto l’anziano non autosufficiente o un soggetto con gravi disabilità.