Gianni rientra, gli altri puntano alle nazionali - QdS

Gianni rientra, gli altri puntano alle nazionali

Raffaella Pessina

Gianni rientra, gli altri puntano alle nazionali

giovedì 01 Novembre 2012

Il candidato del Cantiere popolare era stato escluso per un errore di trascrizione. È polemica tra Cascio e due neodeputate di Grande Sud

Le polemiche fra i partiti non si spengono neanche adesso che le elezioni regionali si sono concluse. Ed è abbastanza logico perchè gli uni cercano di addossare la colpa agli altri di questo fallimento generalizzato dei partiti, voluto dai cittadini che finalmente hanno lanciato un segnale di insofferenza piuttosto preciso nei confronti di una classe politica che non è in grado di realizzare progetti per risollevare economicamente la Sicilia.
 
Sulle polemica oggi è la volta della discussione a distanza fra il Presidente dell’Ars uscente Francesco Cascio e Bernardette Grasso, neo deputato regionale di Grande Sud. Cascio aveva affermato al quotidiano on line “Live Sicilia” che i responsabili del disastro della Sicilia sono stati Miccichè ( leader di Grande Sud, ma no neletto) e Lombardo. “Miccichè ha proposto la candidatura sicilianista di Musumeci a determinate condizioni – ha detto la Grasso – Quelle stesse condizioni, un gesto concreto d’amore nei confronti della Sicilia, la rinuncia ad ogni accordo futuro con la Lega Nord , che il Pdl non ha voluto accettare. Se c’è qualcuno che ha dimostrato di non avere a cuore l’interesse della Sicilia, ma solo gli interessi personali questi sono stati solo i dirigenti regionali del Pdl, Cascio in primis".
 
E rincara la dose un’altra neo parlamentare di GS Annunziata Luisa Lantieri: "Cosa ha fatto l’esponente del Pdl per evitare il disastro? Fino a quando Cascio continuerà a fare come le tre scimmiette? Il disastro siciliano porta anche il nome e il cognome di Francesco Cascio". Sul voto in Sicilia è intervenuto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia : "I messaggi forte e potenti che vengono dai risultati elettorali sono incoraggianti: l’astensionismo e il voto a Grillo sono segnali contro un vecchio modo di fare politica che ci ha portato al dissesto, alla disaffezione e allo spettacolo desolante degli intrecci tra criminalita’ e politica". Ingroia ha sottolineato che un altro "segnale forte è l’investimento su Crocetta, che premia un sindaco antimafia in quella Sicilia che preferì Totò Cuffaro a Rita Borsellino. Vedremo se la politica nazionale – ha concluso Ingroia – saprà interpretare questi segnali, anche se sono un po’ scettico".
 
Intanto sono state apportate modifiche alla “pianta organica” dell’Ars: al posto di Pippo Gennuso (Mpa) risulta eletto Pippo Gianni del Cantiere popolare per un errore di trascrizione di 48 voti. Dopo la verifica dei voti di lista della Prefettura di Siracusa, è stato accertato un errore . Tornerà invece al suo incarico precedente di vice segretario nazionale della Destra, Nello Musumeci , dopo la sconfitta della candidatura a presidente della Regione. Ed è molto probabile che chi non è riuscito nell’impresa di approdare a Palazzo dei Normanni adesso si dia da fare per entrare in quelli del Parlamento nazionale. Soprattutto i grandi big della politica che sono rimasti al palo in Sicilia nonostante l’elevato numero di voti collezionato come: Rudy Maira (Pid), Innocenzo Leontini (Pdl), Camillo Oddo (Pd), Alessandro Aricò (Fli) e Giuseppe Buzzanca(Pdl) solo per citarne alcuni. Per i fortunati che sono riusciti ad aprire i battenti di Sala D’Ercole ora cominceranno le trafile burocratiche per giungere all’ultimo atto, quello dell’insediamento.

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