La Procreazione medicalmente assistita ha dato un grande contributo alla realizzazione del sogno materno. Lo rivela l’Istat: il 16,6% delle madri siciliane ha meno di 25 anni
CATANIA – Essere mamme è desiderio di tutte le donne. Un’esigenza non solo emotiva, ma anche biologica. La questione però, circa l’età adeguata per la procreazione è controversa. Mamme a tutti i costi. Da cosa dipende? Da un bisogno egoistico, da un desiderio di avere il bimbo? La nostra società ha cambiato ritmi e abitudini già da tempo, l’età non rappresenta più un limite per essere madri: mamme “over 40”. Sarà giusto o sarà sbagliato, il fatto è che l’età biologica per la maternità ha un suo peso e contrappeso sia per le complicanze per la madre che per il bambino. La fecondazione medicalmente assistita ha avuto il suo ruolo e ha contribuito alla realizzazione del “sogno materno”.
Noti specialisti della medicina della riproduzione sostengono che l’età rappresenta un ostacolo per la fertilità e più il tempo passa e inferiori sono le probabilità di rimanere incinta. Ma le vicende degli ultimi anni danno un altro riscontro. Moltissime sono le donne “over 40” che aspettano un figlio e che riescono a portare avanti la gravidanza. Si fa ricorso a qualsiasi tentativo e i turisti della fecondazione assistita sono sempre più in crescita, tanto che secondo i dati della European Society of Human Reproduction and Embriology, pubblicati da Eurispes, il fenomeno procreativo è largamente diffuso in Europa, ma il confronto tra paesi mette in luce un primato tutto italiano per quanto riguarda il ricorso a centri specializzati in paesi esteri.
Una responsabilità dell’emigrare all’estero per avere un figlio ad una certa età dipende dalle disposizioni della L. n.40 del 2004 per le varie limitazioni che essa impone circa la fecondazione eterologa. Il paese privilegiato, come è noto, è la Spagna, dove è consentita la fecondazione eterologa, ovvero quella che consente la donazione di seme, di ovociti e di embrioni. Sono 1.700 le coppie che si sono rivolte ad un centro spagnolo.
Riguardo ai centri a cui ci si affida per la fecondazione “il 55,1% dei centri è privato, la maggior parte delle prestazioni è eseguita nelle strutture pubbliche o private convenzionate”. Vi sono centri in Italia con moltissime strutture pubbliche (circa il 60% del totale al Nord) e meno al Sud. “Le regioni con il minor numero di centri pubblici o convenzionati sono Lazio, Calabria e Sicilia, la Calabria conquista la maglia nera con una sola struttura del genere”. Inoltre “Riuscire ad agevolare una gravidanza mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita, in donne di età superiore ai 40 anni, è uno dei più grandi ostacoli che il medico della riproduzione si trova ad affrontare. Il dato che più fa pensare è l’aumento dell’età media delle donne italiane che si sottopongono a procreazione medicalmente assistita. Il 28,2% dei cicli è stato effettuato su pazienti over40enni”. Accertato che è una fascia d’età in cui le percentuali di successo calano drasticamente. “Tra i 40 e 42 anni si arriva al 6,9% dei parti e dopo i 43 anni all’1,7%, anche se c’è una buona parte di queste gravidanze sfugge ai controlli successivi e non vengono dichiarate come legate alla procreazione assistita”.
Nel dettaglio possiamo dire che le reticenze sociali e morali ad accettare che si diventi madre oltre gli “anta” dipende dalle implicazioni pedagogiche e psicologiche per il nascituro che si ritroverà a 18 anni con “genitori nonni. Non intendiamo entrare nel merito di tali scelte, molto profonde e da trattare con molta sensibilità, ma se è possibile si deve riflettere. I dati Istat parlano chiaro:“6 nati su 100 hanno una madre over 40. Solo l’8,3% dei nati ha una madre di età inferiore ai 25 anni. La percentuale di nati da una madre con almeno 40 anni di età è pari al 6,7% per le madri italiane. Il dato medio nazionale nasconde, peraltro, significative differenze territoriali: ad esempio, il calendario delle nascite è tradizionalmente anticipato nelle regioni del Mezzogiorno, dove la proporzione di nascite da madri italiane al di sotto dei 25 anni è in media del 12,9% (il 16,6% in Sicilia, il 14% in Campania), mentre le madri con almeno 40 anni sono mediamente il 5%. I casi di particolare “invecchiamento” della struttura per età delle madri italiane si registrano in Sardegna, dove la percentuale dei nati da madri ultraquarantenni raggiunge l?8,5%, e in Liguria (8,0%)”.