L’ultima rilevazione sulle forze lavoro dell’Istat relativa al periodo 29 settembre - 28 dicembre 2008. Si confronta con 7,1 % nell’intero territorio nazionale e 3,5 % nel Nord-est
PALERMO – L’Istituto nazionale di statistica ha diffuso i risultati dell’ultima rilevazione sulle forze di lavoro nel quarto trimestre 2008, condotta con riferimento al periodo che va dal 29 settembre al 28 dicembre 2008, confrontandoli con quelli riguardanti il trimestre precedente (il terzo trimestre del 2008, con riferimento al periodo che va dal 30 giugno al 28 settembre 2008) e lo stesso periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda la Sicilia, il primo confronto ci aiuta a catturare gli effetti della crisi che ha colpito l’economia italiana e le sue regioni, mentre l’altro sintetizza che cosa è avvenuto nell’arco dell’anno 2008 sia per effetto della crisi sia per l’insufficienza dei provvedimenti di politica economica nazionale e regionale a rimuovere le barriere al suo persistente sottosviluppo.
L’analisi dei dati conferma che le previsioni di un inasprimento delle tensioni esistenti nel mercato del lavoro per effetto della crisi si sono purtroppo avverate.
Nel quarto trimestre 2008 l’offerta di lavoro, formulata dalle famiglie, registra in Sicilia, rispetto allo stesso periodo del 2007, una contrazione di 25 mila unità attestandosi al livello di un milione e 483 mila unità. Poiché la domanda di lavoro, formulata dalle imprese, registra una contrazione di 26 mila unità, contabilizzando un numero di occupati pari a 1.483.000 unità, il numero di persone in cerca di occupazione registra in conseguenza un aumento di 1.000 unità portando a 237 mila il loro numero.
Dire solo che il numero di disoccupati in Sicilia è aumentato nell’arco di un anno di mille unità non basta. Occorre aggiungere che in questo periodo il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 13,8 per cento contro il 7,1 per cento nell’intero territorio nazionale ed il 3,5 per cento nel Nord-est.
Se poi precisiamo che la contrazione nell’offerta di lavoro ha abbassato al 51,2 per cento il tasso di attività della popolazione siciliana in età 15-65 anni, allargando il divario di circa 12 punti percentuali rispetto alla media nazionale e di quasi venti punti rispetto al nord-est e che quella della domanda ha abbassato il tasso di occupazione al 44,1 per cento, contro il 58,5 in Italia ed il 67,9 per cento nel Nord-est, la rappresentazione del mercato del lavoro della Sicilia è più vicina alla realtà.
Ma continua a nascondere altri significativi aspetti, ai quali vogliamo brevemente accennare, utili a separare le persistenti tensioni dagli effetti della crisi economica.
Rispetto al terzo trimestre 2008 mentre l’offerta di lavoro aumenta in Sicilia di 8 mila unità, la domanda di lavoro, e cioè il numero di occupati, diminuisce di 5 mila unità, accrescendo di 13 mila unità il numero di disoccupati. Detto in altro modo, e con qualche necessaria approssimazione, l’aumento del numero di disoccupati risulta concentrato per intero in un solo trimestre e può essere attribuito agli effetti della crisi economica. Se poi aggiungiamo che quattro quinti di questo aumento riguarda persone con precedenti esperienze di lavoro e due terzi circa uomini, la gravità della situazione occupazione siciliana non ha bisogno di altre informazioni.