CATANIA – In tempo di crisi si avverte maggiormente la preoccupazione economica, cosa e come fare per garantirsi un futuro; preoccupazioni maggiori per le persone comuni, che tentano di “conservare”, “accumulare”, “mettere da parte qualcosa”, mentre per i “benestanti” si tratta di “investire” capitali di vario genere. Caccia al bene di rifugio.
In ogni caso sempre con prudenza si presta attenzione alle oscillazioni e all’andamento del mercato. Immobili, auto d’epoca, oggetti e mobili d’arte, numismatica, gioielli e pietre preziose, orologi, collezioni di vini, carteggi, incunaboli, libri, stampe e incisioni, fotografie, spartiti musicali antichi, quadri e affreschi fanno parte della categoria di investimento. Sono beni di lusso a cui tutti non possono accedere. Sulle ali della ricchezza, per pochi ma non per tutti. Il fatto è che, paradossalmente, proprio in tempi di crisi i collezionisti spendono di più, piuttosto che “conservare” i soldi in banca.
Vediamo nel dettaglio la passione del collezionare come si orienta.
Oro, gioielli, diamanti. Nello scintillio che attira non solo le donne, gli investitori sanno bene che sono beni di rifugio. Al primo posto il diamante e non tutti i diamanti perché i diamanti da investimento non si acquistano in gioielleria. I requisiti indispensabili nella valutazione di mercato del diamante sono: taglio (Cut), peso (Carat), colore (Color), purezza (Clarity). Il piccolo risparmiatore può accedere alle quotazioni di mercato seguendo il listino di Rapaport indicatore per lo studio dei prezzi, del loro andamento. I diamanti sono un investimento sicuro non sottoposto alla speculazione, ma conta l’alta qualità, essere tagliati in modo buono o molto buono, corredati di un certificato, emesso da enti ed accettato in tutto il mondo, che garantisce tutti gli elementi di ogni singola pietra.
“L’industria dei diamanti ha un giro d’affari annuo attorno ai 120 miliardi di dollari e le previsioni sono di una forte crescita. La domanda cresce del 6-7% l’anno a fronte di una produzione destinata a calare del 2% entro il 2015”.
Passione in movimento: le auto d’epoca che hanno più di 20 anni di vita. Rarità, qualità, stato di conservazione e meccanica sono elementi che caratterizzano il valore. Il vantaggio di possederle consiste nel minore costo per le tasse e l’assicurazione, e ancor di più mantengono un valore stabile rispetto alle nuove che si deprezzano.
L’Automotoclub Storico Italiano (ASI) definisce che “Sono iscrivibili all’ASI tutti i veicoli a motore (ciclomotori, motoveicoli, autovetture, autobus, autocarri, autotreni, macchine agricole, veicoli militari, aeromobili e natanti d’epoca) che abbiano compiuto vent’anni dalla data di costruzione o di prima immatricolazione in Italia”. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con nota R.U. 26300 del 19 settembre 2011 ha chiarito che “L’iscrizione in uno dei registri (ASI) è condizione necessaria affinché un veicolo possa essere considerato e classificato, ai fini delle disposizioni contenute nel codice della strada, di interesse storico e collezionistico”.
Tra sapori e investimento, il vino fonte di risorse economiche. Anche il mercato del vino riscuote successo e non ha confini. Settore quello del vino sempre in forte crescita e il suo mercato come investimento si concentra su una piccola parte di produzione mondiale di vino.
Aste ad hoc permettono di trovare bottiglie pregiate. Collezione e passione per il vino perseguita da molti, certamente costosa: l’annata speciale, il nome, la bottiglia o l’etichetta, zona di produzione, alla marca, al millesimo, alla eventuale numerazione delle stesse in etichetta, alla loro rarità ed il valore si fa “valere”. Il collezionista attento deve conoscere il vissuto di ogni elemento che caratterizza la particolarità della bottiglia, nonchè le modalità di conservazione.
I costi della passione per il vino ubriacano. Si pensi che sono stati pubblicati i prezzi per 6 bottiglie di Chateau Margaux annata 2008 € 4.300,00; annata 2006 € 3.600; annata 2005 € 7.000,00, 1 bottiglia di rosso Romanée Conti di annata antecedente al 1950 è in vendita a circa € 9.000,00. Da capogiro!
Anche le opere d’arte possono rappresentare un investimento
Beni culturali. Il D L 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 L. 6 luglio 2002, n. 137 5 definisce che “I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, sono tenuti a garantirne la conservazione. Art. 2 Patrimonio culturale: 2. Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà”. Chiunque acquisti beni di un certo valore, affinchè possa essere garantito dell’autenticità dell’oggetto deve ottenere, al momento dell’acquisto, da parte del venditore, “la documentazione che ne attesti l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime” come da art. 64 del medesimo Codice di conseguenza “privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantirne la conservazione” art. 30.