Si sta cercando di non ricorrere al dissesto per non appesantire ulteriormente il Comune. Il documento approvato in Consiglio passerà ora al vaglio della Corte dei Conti
MODICA (RG) – Un percorso obbligato, con una sola e tragica alternativa, è quello che il nuovo anno ha portato al comune di Modica. Il Piano finanziario pluriennale, di cui abbiamo già parlato nelle scorse settimane, è stato finalmente, e non senza problemi e discussioni, approvato a maggioranza in Consiglio comunale al fine di tentare un necessario quanto impegnativo risanamento economico dell’Ente. La strada già votata dall’amministrazione Buscema e che ha portato fra l’altro alle dimissioni – già comunque programmate – del presidente del Consiglio comunale Carmelo Scarso, è stata valutata dall’Assise dopo una lunga notte di discussioni: grazie a un emendamento redatto a più mani per recuperare circa tre milioni di euro e quindi per consentire al bilancio di non sforare il patto di stabilità – ulteriore peso che avrebbe gravato sul piano pluriennale – si è cercato di permettere ai revisori dei conti e al dirigente del settore finanziario di esprimere un parere positivo sul bilancio di previsione 2012, prima, e sul piano economico, poi.
Alla base di tutto il percorso c’è naturalmente la voglia, espressa più volte, di non ricorrere al dissesto per non appesantire ulteriormente l’Ente e quindi i cittadini seppur siano molte le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti. Gli ambiti segnalati sono infatti molteplici e riguardano sia una generale crisi strutturale di liquidità e di insolvenza, ma anche problemi con creditori, debiti fuori bilancio, società partecipate, disavanzo del bilancio e la gestione dei residui. Bisogna ricordare comunque che dal 2008, anno di insediamento del sindaco Antonello Buscema, molti sforzi sono stati fatti per risanare i conti del Comune: in quell’anno il disavanzo registrato è stato di 21.811.725 euro, passato a 18.297.994 euro nel 2009, a 9.870.695 euro nel 2010 e a 8.809.302 nel 2011.
Un ulteriore accertamento dei residui, condotto nella fase preliminare della predisposizione del piano in questione, ha fatto emergere però un ulteriore disavanzo di 9.871.580 euro a cui va sommato lo squilibrio della gestione corrente dell’anno appena concluso – pari a 8.318.418 – che porta quindi il disavanzo al 31 dicembre 2012 a 26.999.301 euro.
“La dimensione complessiva del debito fronteggiato da questa Amministrazione – ha spiegato il primo cittadino Buscema – è stata pari a 67.851.171 euro di cui 38.491.798 euro rappresentano ancora l’entità da finanziare nell’ambito del Piano pluriennale di riequilibrio. Il Piano destina, a questo fine, risorse anche maggiori di quelle necessarie e precisamente 14.050.417 euro per il finanziamento dei debiti fuori bilancio e 44.866.642 euro per il finanziamento del disavanzo”. Anche l’assessore al Bilancio Santino Amoroso ha rilevato che “il no al dissesto è stato il denominatore comune per consentire un lavoro di amministrazione, consiglio, revisori e struttura amministrativa – ha detto – teso a redigere un piano credibile che sarà per l’amministrazione subito operativo per evitare le anticipazioni di cassa attraverso una politica di azzeramento dei residui attivi a partire dalla lotta all’evasione e all’elusione tributaria, entro l’anno, con l’emissione di cinque ruoli”.
Le procedure imminenti da realizzare in tal senso rimangono comunque molte e tutte regolate da precise scadenze: toccherà alla Corte dei Conti esprimersi comunque su tutta la documentazione e sul Piano nel suo complesso.