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A Catania un nuovo rifugio per l’accoglienza dei senzatetto

La struttura dispone di 30 posti letto: un servizio concreto per aiutare gli indigenti. L’ex foresteria dell’Ospedale Vittorio Emanuele trasformata in un dormitorio

Un dormitorio per i senza tetto, per aiutarli a superare i prossimi tre mesi, i più rigidi dell’inverno.
L’ex foresteria dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, è diventata infatti un rifugio per dare accoglienza la notte alle circa 40 persone che oggi dormono per strada, assistite dall’Unità di strada della Caritas diocesana.
La struttura, inutilizzata, è stata dunque riadattata e, oggi, dispone, almeno per il momento, di 30 posti letto -che potrebbero presto aumentare – per accogliere chi ogni inverno, nei mesi più freddi, trascorrere la notte in strada.
"I due dormitori che la caritas ha in città – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana etnea, padre Enzo Algeri – sono tutti stracolmi, per cui si èreso necessario, almeno per i mesi invernali, trovare una nuova struttura che potesse ospitare gli indigenti. Abbiamo trovato la disponibilità dell’Ospedale Vittorio Emanuele – ha aggiunto – e, grazie all’ex foresteria, è stato possibile approntare un vero e proprio rifugio per dare accoglienza a tutti i bisognosi”.
Un servizio concreto, dunque, per sostenere gli inidgenti, in numero sempre maggiore a Catania, come evidenziato dall’ultimo rapporto della Caritas sulle povertà in città e dallo stesso padre Algeri che ha spiegato come il numero degli utenti dei centri di accoglienza siano, per il momento, prevalentemente uomini ed extracomunitari, ma come il dato sembri destinato ad aumentare.
"Sono tante le persone che, la notte, sono cosstrette a dormire in strada perchè non hanno più un tetto sulla testa – ha aggiunto il direttore della Caritas. Purtroppo – ha continuato – il fenomeno tende ad aumentare e anche gli italiani che che chiedono un sostegno e che vengono assistiti dall’Unità di strada sono sempre più numerosi".
L’iniziativa, però, non sarebbe stata possibile senzail fondamentale contributo dell’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele, il cui direttore generale, Armando Giacalone, ha risposto immediatamente alla richiesta di padre Algeri mettendo a disposizione la struttura.
"Ho dato l’immobile in comodato d’uso alla Carita – ha affermato Giacalone – perchè l’appartamento, una volta foresteria dell’ospedale, era inutilizzato".
Per il momento, la convenzione è per tre mesi, fino a marzo, ma non è escluso che il periodo stabilito possa essere prolungato, per permettere ai bisognosi di avere un tetto sulla testa anche quando le temperature saranno meno rigide.