Home » Obesità, Sicilia sotto la media ma scarsa informazione sui rischi

Obesità, Sicilia sotto la media ma scarsa informazione sui rischi

Obesità, Sicilia sotto la media ma scarsa informazione sui rischi

È questa la fotografia scattata dall’Istat attraverso il rapporto annuale “Noi Italia 2013”. Sono il 9,8% nella nostra Isola (10% la media nazionale). Maglia nera al Molise

Molte delle malattie croniche, tra le principali cause di morte, si possono prevenire adottando stili di vita salutari fin dall’età giovanile. E’ la fotografia scattata dall’Istat attraverso il rapporto annuale "Noi Italia 2013".
Nel 2011 i fumatori e i consumatori di alcol a rischio rappresentano, rispettivamente, il 22,3% e il 15,5% della popolazione di 14 anni e più, mentre le persone obese sono il 10,0% degli over 18. La media di fumatori tra gli adulti nel 2010 era del 23,1% (diminuita del 5,3% dal 2000), il 17% delle donne e il 30% degli uomini.
Anche il consumo di alcol è crollato in molti paesi europei. Porre un freno alle pubblicità, la restrizione delle vendite e una più alta tassazione si sono rivelate misure efficaci. Anche paesi che sono tradizionalmente produttori di vini (come Italia, Francia o Spagna), hanno visto diminuire i consumi già a partire dal 1980. in media le persone obese sono il 10,3% dei cittadini (9,6% delle donne, 11,1% degli uomini), ma la media nazionale era di 8,6 nel 2000.
l consumo di alcol a rischio e l’obesità fanno emergere situazioni contrapposte a livello territoriale. Confrontando le regioni del Centro-Nord con quelle del Mezzogiorno, nel 2011 nelle prime è più alta la quota di consumatori di alcol (17,2 contro 12,1) ed è più bassa quella di persone obese (9,5 contro 10,9). Le percentuali più elevate di adulti obesi si registrano in Molise (13,5), Basilicata (13,1), Puglia (12,6) ed Emilia-Romagna (12,0), mentre il consumo di alcol con modalità a rischio interessa principalmente Bolzano (23,5), la Valle d’Aosta (23,3), il Molise (22,0), la provincia autonoma di Trento (19,6) e il Friuli-Venezia Giulia (21,4).Per i fumatori, la quota più alta si rileva nel Lazio (27,2) e in Abruzzo (24,0).
 
Nel complesso, fumo, alcol e obesità interessano soprattutto gli uomini, con differenze rispetto alle fasce di età: a 25-34 anni i fumatori raggiungono la percentuale più elevata (38,9 contro il 22,4 delle donne), mentre il consumo di alcol a rischio è più diffuso tra gli anziani di 65-74 anni (45,7 contro l’11,7 delle donne) e tra i giovani di 18-24 anni (22,8 contro l’8,4 delle donne). Infine, l’obesità aumenta dopo i 35 anni, sia per gli uomini sia per le donne, con differenze di genere a svantaggio degli uomini che si annullano tra le persone anziane.
Per quanto riguarda la Sicilia, sopra la media nazionale per quanto riguarda i fumatori (22,7 contro 22,3). Bene per quanto riguarda i consumatori di alcol a rischio: (9,0 ed ultimo posto, al di sotto della media nazionale del 15,5). Sotto la media anche per quanto riguarda le persone obese (9,8 contro i 10 della media nazionale).
Anche se si tratta di numeri decisamente inferiori rispetto a quelli riscontrati in altre nazioni europee – dice Marcello Lucchese, presidente della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob) – non dobbiamo sottovalutare la situazione o pensare che sia un problema solo meridionale. Il numero degli obesi italiani è cresciuto del 25% dal 1994 ad oggi e anche regioni settentrionali come Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia (con 12% e 11,8% rispettivamente) registrano ormai numeri in costante aumento. L’obesità provoca una serie di gravi malattie che possono portare alla morte, come ipertensione, diabete e cancro”.
”Sono almeno un milione gli obesi italiani che potrebbero risolvere i loro problemi grazie ad interventi chirurgici – conclude Lucchese – rivolgiamo perciò un appello alle forze politiche che vinceranno le prossime elezioni: dobbiamo incentivare su tutto il territorio nazionale la conoscenza e l’applicazione degli interventi di chirurgia dell’obesità, perché è l’unico metodo per curare in maniera duratura ed efficace il grave eccesso di peso. Speriamo che i media nazionali ci aiutino in quest’opera di sensibilizzazione e conoscenza della nostra disciplina”.