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Beni mafiosi ignorati dai sindaci

Beni mafiosi ignorati dai sindaci

Oltre l’80% del patrimonio gestito dall’Anbsc si trova tra Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Il restante 18,67% risiede nelle altre regioni. Sono numerose le “scuse” sbandierate dai Comuni dietro la mancata assegnazione: assenza di risorse per ristrutturazioni, ipoteche, occupazioni abusive, gare deserte.

PALERMO – Non sembra chiaro a tanti amministratori che l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità non è soltanto un enorme vantaggio per gli Enti che ne fruiscono, ma è soprattutto un simbolo della vittoria della legalità sul malaffare.
Nell’Isola si trovano 4.799 strutture, di cui circa 2.000 ancora in mano all’Agenzia e 2.100 destinate e già consegnate. Il valore di queste strutture è altissimo: oltre 213 milioni di euro secondo una stima che prende in esame solo 1.103 beni. Finora, però, solo soltanto 134 Comuni gestiscono beni confiscati, mentre il 65% non ne ha ricevuto alcuno. E dei 134 solo il 46% riesce effettivamente a utilizzare le 1.352 strutture destinate. Le motivazioni addotte dai sindaci sono svariate, ma il prefetto Caruso, direttore dell’Agenzia nazionale, afferma che negli immobili “non ci sono criticità”. (continua)