Cuneo, comandante regionale GdF: “Tutelare l’economia legale e il corretto funzionamento del mercato”. A tanto ammontano le entrate indebitamente sottratte allo Stato nel 2012
PALERMO – Ben 1,4 mld di euro sottratti a tassazione in materia di imposte dirette, ritenute non operate o versate per 17 mln di euro e 233 mln di Iva evasa o non versata, sviluppati dopo 8.321 controlli. Sono alcuni dei numeri che certificano le dimensione del fenomeno dell’evasione fiscale in Sicilia, documentate attraverso l’attività della Guardia di Finanza nel corso del 2012. Alcuni dei dati sono in linea con l’anno precedente, quando l’evasione toccò 1,5 mld in materia di imposte dirette, mentre in lieve diminuzione è risultato il numero relativo alle ritenute non versate (23 mln) e l’evasione dell’Iva, che nel 2011 toccò la cifra record di 290 mln, addirittura il 92 per cento in più di quanto fatto registrare nel 2010.
Le violazioni costituenti reato sono state 1.069, su un totale di 2.409 verifiche, e dunque un incidenza totale del 37 per cento, che hanno portato in pregiudizio 895 soggetti (nel 2011 erano stati 808). In sei di questi casi, i responsabili sono stati posti in arresto dalle Fiamme Gialle per reati associativi finalizzati alla frode fiscale e per violazione al D.Lgs 74/2000 (reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto), perché ritenuti responsabili di essersi sottratti in maniera fraudolenta al pagamento delle imposte. In tal caso il dato è sestuplicato rispetto all’anno precedente, quando un solo soggetto era stato ritenuto colpevole di questa violazione. Inoltre 784 sono stati individuati come evasori totali per una base imponibile rilevata di 564 mln di euro e un’Iva dovuta di 134 mln. Anche in questa circostanza il numero ha subito un aumento (del 7,6 per cento) visto che nel 2011 ne erano stati individuati 728.
Gli evasori paratotali individuati sono stati invece 92, per una base imponibile di 50 mln di euro e un’Iva dovuta di 13 mln circa. Nonostante il minor numero di controlli rispetto all’anno precedente (41.097 contro 46.659) è cresciuto in percentuale, dal 31 al 35 per cento, il numero di violazioni relative alla mancata emissione di ricevute o scontrini fiscali, un dato che il comandante regionale della Guardia di Finanza in Sicilia, Fabrizio Cuneo, ha spiegato indicando una migliore selezione dei soggetti e delle imprese da controllare.
A tal proposito è bene ricordare che nello scorso mese di luglio, nella sola provincia di Palermo, sono state riscontrate irregolarità nel 79,5 per cento dei casi (209 su 263), mentre analogamente nella provincia di Messina, nello stesso periodo, le irregolarità accertate sono state rilevate in 373 casi su 606, per una percentuale di violazione del 61,5 per cento. I numeri sembrano comunque in linea con l’anno precedente, quando furono registrate 14.416 violazioni contro le 14.445 del 2012. A seguito di questi interventi sono state avanzate 844 proposte di sospensione dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, una cifra superiore del 54 per cento rispetto a quella registrata nel 2011 quando le proposte di sospensione furono 548, mentre sono state eseguite 506 chiusure di esercizi commerciali per via di ripetute mancate emissioni dei documenti fiscali, numero in questo caso in flessione rispetto al 2011, quando le attività chiuse dalle Fiamme Gialle furono 553.
Cuneo: "Migliorare gli obiettivi da controllare"
PALERMO – Il contrasto all’evasione fiscale è una priorità che in tempi di recessione economica ha assunto ancora più importanza. Gli strumenti a disposizione della Guardia di Finanza perciò sono indirizzati a cercare il più possibile di recuperare le entrate indebitamente sottratte allo Stato. “Dopo l’ottimo lavoro svolto nel 2012 – ha detto il comandante regionale delle Fiamme Gialle in Sicilia, Fabrizio Cuneo – Per il 2013 abbiamo individuato due linee direttrici: la prima è quella di migliorare gli obiettivi da controllare e quindi indirizzare le potenzialità operative verso i casi di evasione fiscale più gravi e più sostanziali, al fine di tutelare l’economia legale e il corretto funzionamento del mercato”. Fondamentale per Cuneo è tenere conto delle caratteristiche sostanziali dell’evasione fiscale, da lui suddivisa in due macrocategorie: quella sofisticata riconducibile all’evasore internazionale e alle grande frodi, e quella di massa, riconducibile alle mancate presentazioni delle dichiarazioni o il mancato rilascio di scontrini o ricevute fiscali. “Saremo presenti sia nell’uno, che nell’altro settore, perché l’obiettivo è garantire la legalità in modo trasversale”, ha ribadito Cuneo.