“Continuiamo ad essere un ente che funziona. Abbiamo già interloquito con il nuovo assessore alle Attività produttive Linda Vancheri per dare seguito a quei decreti che sarebbero necessari per il nostro migliore funzionamento. Essere arrivati a cinquant’anni di vita significa essere una pianta robusta dalle radici profonde. La nostra forza sta nelle centrali cooperative, che associano e affiancano l’Ircac. Questo garantisce la grande capacità di resistere e di autogenerarsi”.
“La cooperazione ha in se stessa una grande capacità di resistere. I suoi mezzi di sostegno sono ancora oggi estremamente validi. Il principio della cooperativa è quello di una imprenditoria diversa e solidale. Il lavoratore è anche socio, e gli utili vengono ripartiti fra tutti i soci”.
“Fra le iniziative più importanti c’è la convenzione di tre stipule con consorzi di garanzia fidi. Siamo convenzionati con tre consorzi di garanzia fidi siciliani, mentre altre convenzioni sono pronte per la firma. Le convenzioni già operanti sono quelle con Ascom finance, che opera a Messina; con Fidi Sicilia, che opera a Catania e con Interconfidimed, che ha la propria sede a Palermo. Questi consorzi possono garantire i finanziamenti agevolati concessi dall’Ircac, fino ad un massimo di venti volte il valore totale del fondo rischi costituito in pegno a favore dell’Ircac”.
“Abbiamo varato un nuovo regolamento di aiuto alle imprese più snello ed efficiente. Parte delle nuove norme non sono però ancora in vigore, per statuto infatti devono essere prima varate dalla giunta di governo regionale. Il principio che cavalchiamo è rivolto a chiedere più attestazioni, privilegiando le autocertificazioni”.
“Esattamente, questo è il sesto anno. Si svolgerà il 28 febbraio. Stiamo definendo i dettagli di un’iniziativa da svolgere coinvolgendo la società civile ed il mondo delle cooperative. E’ importante conoscere e sfruttare queste risorse, questo è il senso delle iniziative pubbliche”.
“Nelle scorse settimane abbiamo prorogato il termine per la richiesta da parte delle cooperative siciliane della moratoria di un anno dei debiti contratti con l’Istituto. Abbiamo quindi fatto slittare il pagamento di dodici mesi. Chiaramente questa moratoria è rivolta solo a quelle cooperative che erano in regola con i pagamenti correnti”.
“Devo dire che il nostro settore non è in crisi. Lo strumento con cui possiamo valutare lo stato di salute delle cooperative è la loro situazione debitoria. Nel 2012 questa è allineata agli anni precedenti, non ha subito nessun incremento. Negli altri settori non è così”.
“Il nostro è un settore di nicchia. Un settore di nicchia che merita l’eccellenza, perché funziona. Certo i nostri dipendenti sono diminuiti e oggi sono solo sessanta. Nel 2020 saranno la metà, e dovremmo pensare a rivitalizzare la nostra struttura. Il nostro patrimonio umano andrebbe alimentato”.
“Nel periodo compreso fra maggio 2008 e luglio 2012, quindi durante la mia gestione commissariale, sono stati aperti tre nuovi sportelli decentrati. In particolare si tratta delle sedi di Caltanissetta, Enna e Siracusa. In precedenza il consiglio di amministrazione aveva deliberato l’apertura di sportelli nelle città di Catania, Agrigento e Caltagirone. Storico è invece lo sportello di Messina”.
“Dal 2010, quando abbiamo approvato il nuovo regolamento di aiuti alle imprese, sono stati approvati ben 86 crediti di esercizio finalizzati alle start-up di impresa. Abbiamo permesso a queste cooperative di trasformare le proprie idee in realtà produttivo. Attenzione particolare l’abbiamo riservata ai giovani e alle donne. Il tasso di interesse annuo è particolarmente basso, pari allo 0,5 per cento annuo”.
“Ci sono le idee dei giovani che meritano fiducia. Non dobbiamo dimenticare che il lavoro genera credito. I nostri finanziamenti sono di circa 30-40mila euro, da restituire in tre anni. Spesso basta poco per dare un aiuto alle realtà produttive. Valutiamo garanzie diverse rispetto a quelle richieste da altri istituti privati, per prima cosa valutiamo la bontà del progetto. La nostra carta vincente è la capacità di essere moltiplicatori di risorse per centinaia di imprese, dando una vera sterzata all’economia. La controprova è il fatto che le imprese finanziate poi nascono e crescono”.
“La maggior parte di questi finanziamenti sono stati erogati a cooperative catanesi, ben 41. Altri 25 a Palermo, 7 a Trapani, 6 a Messina, due ciascuno a Ragusa, Siracusa ed Agrigento, uno a Caltanissetta. E a Catania abbiamo soltanto un piccolo sportello, aperto appena una volta a settimana presso la Camera di commercio. Questo dimostra la vocazione imprenditoriale della città etnea”.
“Abbiamo un bilancio di circa 100 milioni di euro. Dal 2004 siamo sempre in attivo: da uno a tre milioni di euro. Chiaramente la maggior parte del nostro bilancio è rivolto al pagamento del personale. Ci sono pure dei contenziosi per il recupero crediti di cui si occupa il nostro ufficio legale. Si tratta di finanziamenti a fondo perduto dati negli anni Settanta che poi non sono stati restituiti”.
“Dobbiamo andare ad attuare quelle esigenze già esplicitate dalle modifiche regolamentari effettuate, che attendono i decreti attuativi da parte della Regione”.
“Ci sono quattro norme in attesa di emanazione del decreto da parte della giunta regionale, oltre ad altre tre legate alla modifica del nostro regolamento che deve essere approvata sempre da parte della Regione Sicilia. Parliamo del nuovo regolamento di aiuti alle imprese, dei decreti attuativi della legge regionale 25/2011 e di quella 26/2012. In ballo ci sono le capitalizzazioni delle nuove cooperative agricole, i crediti delle cooperative sociali nei confronti della pubblica amministrazione, le esposizioni nei confronti degli enti previdenziali delle cooperative agricole ed i contributi di interesse alle cooperative. Parliamo di leggi pubblicate sulla Gazzetta ufficiale fra il 2010 ed il 2012, che però non possono avere un reale impatto sul tessuto economico senza che l’amministrazione intervenga”.