Stelle luminose in una galassia che si sta spegnendo, unitevi! Questo è il futuro - QdS

Stelle luminose in una galassia che si sta spegnendo, unitevi! Questo è il futuro

Raffaella Tregua

Stelle luminose in una galassia che si sta spegnendo, unitevi! Questo è il futuro

mercoledì 20 Marzo 2013
La nostra terra risplende di luce, un triangolo fortunato baciato dal sole e bagnato dal mare, al centro del Mediterraneo, in Europa ma vicino all’Africa, quali incredibili prospettive di sviluppo e di crescita potenzialmente avrebbe avuto in sé. Per non parlare dei siciliani, gente onesta e perbene, industriosa e sveglia, cervelli da esportazione che molti altri ci invidiano. Ad oltre 50 anni dallo Statuto autonomo, strumento di politica illuminata e innovativa, la nostra Isola ancora è baciata dal sole e bagnata dal mare e geograficamente collocata come 50 anni fa, solo che nel frattempo mentre l’Europa si è unita e ha acquisito forza e potere economico, la Sicilia è diventata un pezzetto d’Europa lontana da tutto e da tutti.
Le potenzialità si affievoliscono ogni giorno di più, come pure le opportunità di crescita. I siciliani restano bravi e perbene, ma sono fortemente sfiduciati: si sono allontanati dalla politica, non credono nelle istituzioni, la qualità dei servizi pubblici è scadente, i figli hanno poche prospettive di inserimento nel mondo del lavoro. I quarantenni di oggi pensano al domani con pessimismo, gli ideali dei vent’anni hanno lasciato il posto alla concretezza dei quaranta, ormai si sa come va il mondo, nulla cambia. Questa è la frase ricorrente che esce da molte bocche con delusione cocente, pensando a quanto entusiasmo si metteva e a quante battaglie si combattevano in nome del giusto e del vero. Perché il futuro dovrebbe essere ottimistico per fornire stimoli, per migliorarsi, per fare di più.
Se nel panorama della vita manca questo stimolo, allora manca la voglia di raggiungere obiettivi e sopraggiunge l’appiattimento culturale e morale. Oggi siamo esattamente a questo punto. I cervelli da esportazione hanno deciso di autoesportarsi e di ricevere le giuste ricompense, soltanto pochi resistono strenuamente alle difficoltà. Il confronto quotidiano con la mediocrità in qualunque settore demoralizza; il vuoto di senso, per citare una nota frase di un recente film sul tema dell’abbandono, si amplifica sempre più, penalizzando le teste pensanti a favore degli arrampicatori sociali. Va avanti nella professione chi conosce chi, a prescindere dalla capacità e dalla professionalità. Nella galassia buia della mediocrità brilla qua e là qualche stella che si sforza di restare brillante e di illuminare il buio circostante. Sono le teste pensanti, le intelligenze lucide e forti legate alle proprie radici che vorrebbero crescere e svilupparsi nella propria terra, convinte che si possa fare ancora qualcosa di buono. Vivono osteggiate dall’ambiente circostante poiché chi non sa, non vuole competere con chi sa e chi è incapace non vuole convivere con chi è capace poiché ciò sottolineerebbe la propria incapacità. Meglio isolare i bravi fino a farli scomparire del tutto.
Questo è allora il futuro dei siciliani? Se così fosse, io per prima me ne andrei. Ma in molti ancora crediamo di poter invertire la rotta, tanto che sparse a macchia d’olio esistono realtà positive, qua un’azienda là un giornale, in cui lavorano tanti cervelli, in cui è il mediocre a essere isolato, in cui l’obiettivo è la crescita, in cui il vuoto di senso è sostituito dal pieno della vita. Se solo creassimo un effetto moltiplicatore esponenziale di questi puntini luminosi, ecco che avremmo invertito la rotta.

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