“In effetti posso dire che la figura del Prefetto mantiene una buona credibilità e per questo continua a costituire un punto di riferimento per la comunità. Come è noto, il Prefetto è il rappresentante provinciale del Governo con competenza generale che gli deriva dalla sua investitura: la sua nomina, infatti, viene deliberata dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno e l’incarico gli viene conferito con decreto del Presidente della Repubblica. Tra le sue molteplici funzioni vorrei ricordare, nell’attuale congiuntura economica, particolarmente negativa, l’attività di mediazione nelle vertenze di lavoro e quelle relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali ed al fenomeno dell’immigrazione. Inoltre, sovrintende e coordina le Pubbliche amministrazioni presenti sul territorio e, quale autorità provinciale di pubblica sicurezza, ha la responsabilità generale dell’Ordine e della Sicurezza pubblica e del coordinamento delle Forze di polizia con il supporto del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica che presiede. Queste, insieme a tante altre funzioni, sono finalizzate a garantire la coesione sociale ed il rispetto della legalità nonché il rafforzamento delle intese e della cooperazione tra il tessuto amministrativo statale periferico ed il sistema dei poteri e delle autonomie locali”.
“Mi sono insediato a Ragusa il 4 novembre 2012, nonostante il breve periodo ancora trascorso, debbo riconoscere, senza infingimenti, e ci tengo a sottolinearlo, che i cittadini della provincia di Ragusa mi hanno particolarmente colpito per il rispetto delle Istituzioni che mi tranquillizza e mi consente di lavorare con il mio solito impegno e anche con piacere”.
“La crisi morde soprattutto nelle province del meridione più depresse e quindi particolarmente sensibili ad essa. Come dicevo, questo è un momento in cui si registra una congiuntura economica sfavorevole che incide negativamente sugli equilibri economici creando notevoli disagi e la provincia di Ragusa, che si caratterizza per la sua economia fiorente, basata su una produzione agricola all’avanguardia, non ne è immune. Sono molte le aziende in sofferenza che sono costrette a ridimensionare il personale, da qui si aprono vertenze di lavoro che sfociano davanti al Prefetto. Le numerose controversie riguardano anche i Comuni e gli Enti locali: anch’essi risentono della crisi tanto che alcuni Comuni, fra cui Comiso, hanno dichiarato il dissesto; altri sono in grande sofferenza. In alcuni casi non si riesce neanche a pagare puntualmente gli stipendi”.
“La Protezione civile è un sistema che coinvolge una pluralità di Enti ed Organismi, la Regione, le Province, i Comuni, il volontariato e lo Stato, rappresentato – a livello provinciale – dal Prefetto. Catastrofi e calamità naturali comportano l’intervento di tutti ma a livello provinciale il Prefetto sovrintende al coordinamento degli interventi di immediato soccorso per fronteggiare le situazioni di emergenza. Tocca alla Provincia ed ai Comuni redigere, rispettivamente, i Piani provinciale e comunali di protezione civile. Ho già tenuto un’apposita riunione per verificare lo stato degli adempimenti relativi alla pianificazione da cui è emerso che alcuni piani sono stati adottati, altri sono in itinere, ma in una fase già avanzata: uno degli obiettivi è quello di monitorare che questi procedimenti vengano conclusi al più presto, nella consapevolezza dell’importanza dell’organizzazione degli interventi in caso di calamità e delle attività di prevenzione dei fenomeni che possono arrecare danni alla collettività”.
“Per quanto riguarda la criminalità organizzata la Provincia di Ragusa viene definita ‘l’isola nell’isola’. Ma non si può negare che esistono fenomeni che vanno efficacemente contrastati. Soprattutto nella zona di Vittoria, che risente dell’influenza della vicina Gela e della provincia di Caltanissetta. L’attenzione però è alta e questo sembra avere impedito alla crisi di determinare un effetto volano. Il fenomeno della criminalità organizzata comunque non va assolutamente sottovalutato ed occorre il massimo impegno per consolidare gli importanti successi ottenuti dallo Stato in Sicilia. Qualche preoccupazione esiste per i fenomeni di criminalità comune. I dati statistici non indicano aumenti preoccupanti: uno dei fenomeni verso i quali si sta indirizzando l’attenzione è quello delle rapine. Ho presieduto sedute del Comitato provinciale per la sicurezza pubblica a Vittoria, per dare un segnale forte della presenza dello Stato in una zona di frontiera e a Modica, dove si era evidenziato un certo allarme a causa, soprattutto, di alcune rapine: queste iniziative sono state accolte molto bene ed hanno dato ottimi risultati in termini di visibilità sul territorio, oltre che delle istituzioni, anche delle forze di polizia, costituendo un efficace deterrente. Purtroppo il numero di degli uomini delle forze dell’ordine è sempre limitato e, così, con queste iniziative, si è perseguito l’obiettivo di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili. A Modica abbiamo presentato ed approvato un piano di controllo coordinato del territorio teso ad eliminare le duplicazioni degli interventi ed a massimizzare l’efficacia dell’azione delle forze dell’ordine”.