CATANIA – Per le banconote da 200 e 500 euro il percorso sarà tracciato e se saranno depositate allo sportello, gli istituti di credito dovranno tenerne evidenza. Con un provvedimento del 3 aprile 2013 la Banca d’Italia ha fornito indicazioni in merito all’adeguata verifica della clientela per le Banche, le Poste Italiane spa, istituti di moneta elettronica, SGR, SICAV, società fiduciarie, agenti di cambio, mediatori creditizi etc.
La Banca d’Italia, a pagina 27 del provvedimento, sezione V dal titolo “Operatività con banconote di grosso taglio”, sottolinea che l’utilizzo di banconote di grosso taglio, intendendo per tali quelle da 500 e da 200 euro, presenta un maggior rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, in quanto agevola il trasferimento di importi elevati di contante rispetto alle banconote di taglio minore, favorendo le transazioni finanziarie non tracciabili.
Nel caso quindi di operazioni di deposito, di prelievo, di pagamento e di qualsiasi altra operazione con utilizzo di banconote da 500 e 200 euro per importi superiori ai 2.500 euro (indipendentemente dal fatto che l’operazione preveda oltre tale importo l’utilizzo di altri tagli; ad esempio un versamento (o prelevamento) di 3.500 euro con 5 banconote da 500 euro, due banconote da 200 euro e 12 banconote da 50 euro, le banconote di “grosso taglio” superano i 2.500 euro) i destinatari del provvedimento debbono effettuare specifici approfondimenti, anche con il cliente, al fine di verificare le ragioni alla base di tale operatività che consentano di escludere la connessione delle operazioni stesse con fenomeni di riciclaggio e, in mancanza di ragionevoli motivazioni i destinatari si astengono dall’effettuare l’operazione e/o dalla prosecuzione del rapporto continuativo già in essere e valutano se inviare una segnalazione di operazione sospetta.
Nelle istruzioni c’è anche la preoccupazione che le banconote espongano il possessore a rischi di furto, smarrimento, deterioramento e quindi risulta oggettivamente disincentivato, soprattutto quando il possessore stesso disponga di modalità alternative più sicure (assegni, bonifici, carte di credito, di pagamento). Dunque per Bankitalia le banconote di grosso taglio, e in particolare la loro circolazione, è sintomo di qualcosa di anomalo, suona come un campanello d’allarme che deve allertare le sentinelle dell’antiriciclaggio a rafforzare la cosiddetta adeguata verifica.
Ai sensi di quanto disposto dalla parte settima del provvedimento, le disposizioni del medesimo si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2014.

